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Endoscopia digestiva e Colonproctologia - IPASVI - Roma

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tubulari, tubulo-villosi e villosi. L'evoluzione oncogenetica di questi polipi èsuffragata nel 1975 dagli studi di Mutuo e Morson con una scala che va dalladisplasia lieve a quella moderata fino alla displasia sever', che costituisce già uncarcinoma in situ, che non ha oltrepassato cioè la membrana basale dell'epiteliointestinale.Macroscopicamente essi possono essere peduncolati o avere una larga base diimpianto (polipi sessili): questo è importante non solo dal punto di vistaanatomopatologico ma anche dal punto di vista terapeutico in quanto i polipi sessilisono più difficili da asportare endoscopicamente. L'asportazione endoscopica di taliformazioni è sufficiente, mentre per le forme con invasione della membrana base ènecessaria una resezione del tratto intestinale coinvolto dalla neoplasia. È importantecomunque sottolineare come anche i polipi intestinali asportati endoscopicamente sianecessario sottoporre i pazienti a controlli ripetuti nel tempo con un follow-upaccurato.Per quanto riguarda il capitolo della malattia diverticolare è importante sottolineareche essa rappresenta attualmente la patologia più frequente del grosso intestino: essaha infatti un'incidenza del 40% nella popolazione generale, con una tendenzaall'aumento in relazione all'età (fino al 70% oltre i 70 anni).Dal punto di vista anatomopatologico la malattia diverticolare è caratterizzata dallapresenza di diverticoli, estroflessioni della mucosa e della sottomucosa del colonattraverso aree di debolezza della parete muscolare del viscere. Tali diverticoli,variabili per numero e dimensioni, si localizzano prevalentemente nel colondiscendente e nel sigma in relazione all'aumento della pressione endoluminale che sirealizza in tale sede.Dal punto di vista clinico si possono riconoscere essenzialmente due condizioni, ladiverticolosi e la diverticolite. La prima può decorrere in maniera asintomatica omanifestarsi con una sintomatologia aspecifica di dolori addominali con alterazionidell'alvo e meteorismo. La diverticolite al contrario è caratterizzata dallasovrapposizione di uno stato di flogosi in relazione alla quale si assiste ad unaesacerbazione della sintomatologia addominale ed alla comparsa di febbre. Ladiverticolite, che può decorrere in forma sia acuta che cronica, dà luogo in unapercentuale significativa di casi (5-15%) a complicanze quali l'emorragia e laperforazione ed in una percentuale minore di casi a stenosi con possibile occlusioneintestinale. Se la malattia diverticolare non complicata richiede una terapiaessenzialmente di tipo medico con una particolare attenzione agli aspetti dietetici(diete ricche di fibre), è evidente come le complicanze di tale malattia necessitino diun trattamento chirurgico spesso in urgenza, teso non soltanto a risolvere lacomplicanza ma a trattare, mediante una resezione colica, la malattia stessa.Per quanto riguarda invece le malattie dell'ano e del canale le patologie di piùfrequente risconto sono senz'altro le emorroidi, le ragadi, le fistole e gli ascessiperianali.Le emorroidi, distinte in interne e in esterne a seconda della localizzazione rispettoalla linea pettinata, sono varicosità delle vene del plesso emorroidario che possonodare luogo a prurito, dolore e soprattutto a rettorragie anche imponenti che richiedono

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