Le cause di emorragia del tratto gastrointestinale alto sono varie e comprendono l'ulceraduodenale (24,3%), le erosioni gastriche (23,4~o), 1'ulcera gastrica (21,3%), levarici esofagee (10,3~o), la sindrome di Mallory-Weiss (7,2%), I'esofagite (ó,3%), laduodenite erosiva (5,8%), i tumori (2,9%), oltre ad altre patologie di minorefrequenza.L'emorragia <strong>digestiva</strong> alta si manifesta con ematemesi e/o melena, raramente comeematochezia. In presenza di tali sintomi ha inizio un'attenta valutazione clinica delpaziente, atta ad identificare le sue reali condizioni e le cause del sanguinamento.L'atteggiamento terapeutico non dovrebbe essere ingiustificatamente aggressivo, nelsenso di un trattamento chirurgico troppo spesso gravato da alta mortalità, né troppoattendista. È invece necessario vagliare i parametri che identifichino in modoattendibile la gravità della complicanza emorragica e ne aiutino a prevederel'evoluzione. Il tipo di manifestazione emorragica è già un indice della gravitàdell'evento, in quanto la presenza di ematemesi rossa o di ematochezia ha ilsignificato di una maggiore perdita ematica rispetto all'ematemesi di colore scuroaccompagnata o meno da melena. Un ematocrito inferiore al 25%, la frequenzacardiaca maggiore di 100 battiti/minuto, 1'ipotensione posturale, la contrazione delladiuresi, concentrazioni di azoto ureico superiori a 40 mg/dl con creatinina normale,sono parametri utili a stabilire la gravità dell'evento, sino alla eventuale presenzadello shock che si correla non solo ad una più alta mortalità ma anche a maggioripercentuali di recidiva emorragica. Altre condizioni correlate ad una prognosipeggiore sono il tipo di lesione sanguinante, in quanto l'emorragia originata da unaneoplasia giunge sino al 15•10 di mortalità contro il 4-5% dell'ulcera peptica, 1'etàdel paziente maggiore di 60 anni, la presenza di patologie concomitanti qualicoagulopatie o neoplasie.L'esecuzione dell'esame endoscopico deve avvenire nelle prime 12-24 oredall'esordio della sintomatologia, dal momento che, trascorso tale intervallo, esiste lapossibilità di non poter riconoscere le lesioni più superficiali della mucosa in quantogià guarite. La diagnosi di certezza può invece essere raggiunta nell80-95~o dei casise 1'esame viene eseguito nelle prime 24 ore. Dal tipo di lesione identificata comecausa dell'emorragia, dalla sua entità, dal suo rischio di risanguinamento, nonché daconsiderazioni cliniche più generali, nasce l'indicazione al trattamento endoscopico,radiologico o chirurgico.L'emostasi endoscopica rappresenta attualmente la procedura di scelta nel trattamentodelle emorragie digestive alte di origine non varicosa. Attualmente possiamo disporredi varie opzioni tecniche terapeutiche: scleroterapia iniettiva (adrenalina, etanolo,polidocanolo, trombina); emostasi termica (elettrocoagulazione con elettrodo mono,bi o multipolare, coagulazione con heat probe, fotocoagulazione con laser); emostasitopica (collageno microcristallino, colla di fibrina o di ciancacrilato, tamponamentoferromagnetico); emostasi meccanica (clips, suture, legature, palloncini).La scleroterapia iniettiva è la metodica più diffusa in quanto permette un'alta efficaciaunitamente ad un costo contenuto. Essa consiste nell'iniezione di sostanze cheproducono l'effetto emostatico mediante un'azione meccanica indotta dallaformazione del pomfo e dalla sclerosi ed è correlata ad una percentuale di
complicanze contenuta, ottenendo l'emostasi immediata nel 90-95% dei casi edefinitiva nell'80-85%.Più complesse e costose sono invece le metodiche di emostasi termica che agisconooccludendo il vaso mediante denaturazione delle proteine e contrazione delcollageno. I mezzi tecnici che utilizzano l'elettrocoagulazione con sonde a contattomono o bipolari presentano lo svantaggio di non potere lavare il campo e di attaccarsispesso al coagulo, potendo causare una nuova emorragia al distacco della sonda. Ciònon avviene invece con la Heat Probe ed i risultati ottenuti con il suo utilizzo sonodell'85-90~o nell'emostasi immediata e del 70-85% in quella definitiva. L'utilizzo dellaser è meno diffuso, poiché comporta alti costi di acquisto e la non trasportabilitàdello strumento. L'emostasi definitiva è raggiunta con l'ausilio del Neodimio-YAGlaser nel 70% dei casi, l'immediata nel 70-90%.L'impiego di tecniche di emostasi meccanica in endoscopia è stato finora solo sporadicoin quanto è ancora necessaria una ulteriore evoluzione tecnica e dovrebberocomunque essere indicate nelle emorragie massive da arterie di grosso calibro.Ulteriori studi sono infine necessari per i metodi di emostasi topica, da utilizzarsi incaso di microsanguinamenti.La scelta della metodica di emostasi dipende in primo luogo dalla disponibilità dell'attrezzaturadal momento che, per esempio, il laser è altamente costoso. Inoltre vavalutata la severità dell'emorragia, la natura, la sede, la profondità della lesione.L'approccio endoscopico all'emorragia acuta in un paziente cirrotico avviene in primaistanza in senso diagnostico, in quanto in almeno il 30% dei casi essa può nondipendere dalle varici esofagee ma d'altre patologie quali, ad esempio, la gastriteerosivo-congestizia o l'ulcera peptica. Se invece esse vengono identificate come fontedi sanguinamento, evento che si realizza mediamente almeno una volta nel 30%(12-70%) dei pazienti nel corso della vita, occorre procedere immediatamente altrattamento di sclerosi endoscopica delle varici, dal momento che i risultati ottenibiliin urgenza immediata, ossia durante il sanguinamento, sono migliori rispetto altrattamento avvenuto dopo terapia con vasopressina e/o sonda diSengstaken-Blakemore per quanto concerne le percentuali di emostasi (100% contro70%), di risanguinamento (11% contro 36%) e di sopravvivenza.La scleroterapia ottiene l'ostruzione delle varici mediante iniezione intravaricosa,perivaricosa o mista di sostanze ad azione sclerosante, delle quali l'etanolaminaoleato, il tetradecilsolfato, il polidocanolo sono le più diffuse, mentre piùrecentemente è entrato nell'uso anche il bucrilato, inizialmente usato nel trattamentodelle varici del fondo gastrico. Esse permettono di arrestare l'emorragia nel 90-95%dei casi, anche se è lecito attendersi percentuali di risanguinamento precoce e dimortalità ospedaliera rispettivamente del 30-40% e del 28%, dati che sottolineano lagravità della malattia di base più che un limite della terapia. La mortalità precocecomplessiva da emorragia da varici è ancora alta (sino al 53%), in quanto, sebbene lasclerosi abbia diminuito la mortalità direttamente causata dall'emorragia, il decessoda insufficienza epatica è purtroppo ancora frequente.Le complicanze minori correlate alla sclerosi incidono globalmente nel 40% dei casi,consistono nella comparsa di febbre, dolore, disfagia transitoria o di ulcere e
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somministrarlo al campione, codific