Le prime irrigazioni devono essere eseguite ogni giorno, alla stessa ora, per rieducareil residuo intestino, per quindici giorni; successivamente si procede alla metodicairrigativa a giorni alterni, ed il più delle volte gli stomizzati ottengono in breve tempouna continenza passiva, che va dalle 48 alle 72 ore.Come quantitativo di acqua da utilizzare per ogni seduta, noi proponiamo 1 litro emezzo, da modulare poi a seconda dei casi, del peso corporeo delle persone e dalleabitudini precedenti( stipsi o diarrea).Ricordo che comunque l'irrigazione deve essere suggerita ad individui motivati,indipendenti, in condizioni fisiche soddisfacenti, senza problemi di vista omenomazioni psichiche.L'ultima trancia dello schema prevede le prospettive future nel tema delle stomie: iospero siano sempre in evoluzione costante, in diffusione a livello nazionale, per permettereil raggiungimento di tutti coloro che hanno subito un intervento diderivazione <strong>digestiva</strong> od urinaria esterna.Io mi auguro che la funzione di consulenza e ricerca, insita nella professione distomaterapista venga valorizzata e potenziata, come del resto quella didattica.Dobbiamo abituarci a perfezionare anche tali aspetti, spesso disattesi, con la collaborazionedegli enti preposti, delle scuole infermieristiche, delle associazioni delsettore, dei collegi professionali, attenti alla crescita degli operatori.E dobbiamo noi stessi vendere il valore del nostro lavoro, farlo uscire allo scoperto,non relegandolo solo al volontariato, pur apprezzabile e meritorio, ma che nonporterà mai al riconoscimento di un ruolo ufficiale e codificato.Cerchiamo di partecipare ad indagini prospettive e retrospettive, di collaborare nellaricerca statistica ed epidemiologica, attuiamo studi sui nuovi presidi e prodotti dautilizzare nello stoma-care e impegniamoci tutti nell'aggiornamento permanente equalificato, senza mai adagiarci sul poco che possiamo aver conseguito.Coraggio dunque, superiamo problemi e difficoltà ed alziamo ottimisticamente latesta da ciò che vuole indebolire l'energia e la positività.
LA RICERCA IN COLONPROCTOLOGIA: RUOLODELL'INFERMIEREGRAZIELLA MANGINIIP - Policlinico "A.Gemelli" Università Cattolica del Sacro CuoreCon la pubblicazione dei decreti relativi ai nuovi profili professionali, si fa semprepiù pressante per gli I.P. la richiesta di una maggiore professionalità, che consentapertanto una maggiore e corretta autonomia. Nell'ambito di questa evoluzione èrichiesto agli I.P. un maggiore impegno anche per ciò che concerne la ricerca.La figura dell'infermiere tuttofare, multiuso, onnipresente e tappabuchi dovrebbe farparte del passato, in quanto l'affannarsi nel tentare di interpretare più ruoli nuocesenza ombra di dubbio alla professionalità. Sino ad oggi se l'Infermiere ha partecipatoa ricerche clinico-sperimentali, lo ha fatto con un ruolo del tutto marginale, offrendola propria collaborazione inserito in una equipe medica e raramente coinvolto nellascelta dell'obiettivo primario da conseguire e nello strumenti da impiegare a talescopo.Negli ultimi anni sono stati compiuti notevoli progressi per ciò che riguarda il nursing;una maggiore consapevolezza professionale, una tendenza al miglioramentodegli standards assistenziali hanno prodotto indirettamente la necessità di avere adisposizione più aggiornati. Di qui la necessità di maggiore "INFORMAZIONE", piùscambi culturali, più Corsi di aggiornamento etc.Un nuovo strumento di lavoro, la cartella infermieristica ha concretizzato il primotangibile effetto di questa nuova atmosfera culturale: l'Ip. che identifica dei nuovibisogni e li oggettiva in uno strumento di lavoro nuovo, prima esperienza di questanuova atmosfera.L'avere dati da gestire costituisce un fecondo stimolo ad affrontare e risolvere le varieproblematiche via via emergenti con un metodo non più approssimativo, ma semprepiù aggiornato, sempre più "scientifico". I1 processo di nursing ha quindi avviato gliIp. alla programmazione, al colloquio etc. e quindi all'utilizzo dei risultati, iniziandocosì un timido primo approccio alla ricerca.Per quanto riguarda l'Ip. inserito in un ambulatorio di colonproctologia, segueanch'egli la lenta evoluzione verso la autonomia, inserendosi e partecipando conproposte proprie e quindi impegnandosi nella programmazione, organizzazione edattuazione di un obiettivo primario.Per chi si accinge a percorrere questo cammino credo sia necessario avere comepunto di riferimento lo schema classico che riassume le tappe attraverso le quali vienecondotta la ricerca (CICLO DELLA RICERCA); la parte propriamente originale, perla quale è richiesto il contributo di chiunque voglia applicarsi, è certamente quella
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