un'altissima mortalità (30-40%). Endoscopicamente, invece, è possibile nell'ambitodella stessa seduta effettuare sia la diagnosi del tipo di ostruzione biliare cheprocedere al suo trattamento, con una mortalità decisamente più ridotta (5%).La calcolosi del coledoco rappresenta la causa più comune di ostruzione (40-75%),ma essa può manifestarsi anche in caso di ostruzione da tumore della via biliare, dellapapilla o del pancreas, nonché nelle stenosi secondarie ad intervento chirurgico.Nel caso di litiasi del coledoco viene quindi eseguita la sfinterotomia endoscopicache con la successiva estrazione dei calcoli permette la decompressione della viabiliare, portando alla remissione del quadro colangitico. Se però l'estrazione deicalcoli non è completa, o anche quando essa lo sia ma in presenza di intensainfiammazione (pus), è necessario posizionare un sondino naso-biliare, attraverso ilquale operare una perfusione continua dell'albero biliare.Quando a sostenere la colangite acuta sia invece una stenosi neoplastica, iltrattamento di drenaggio si diversificherà a seconda della sede della neoplasia stessa.Una decompressione idonea è in genere assicurata da un'ampia sfinterotomia in casodi tumore della papilla. In presenza di neoplasie interessanti i dotti biliari o ilpancreas è invece conveniente posizionare un drenaggio interno a mezzo di protesiendoscopiche. Tale manovra rappresenta inoltre il trattamento definitivo in caso ditumori non resecabili e nei pazienti inoperabili per condizioni generali nonreversibili. I1 ristabilimento di un adeguato deflusso biliare permetterà invece unmiglioramento nei pazienti candidati all'intervento chirurgico, con effetti benefici intermini di mortalità operatoria.La pancreatite acuta è una malattia che presenta un ampio spettro di gravità, ma chediviene spesso letale nelle sue manifestazioni più severe. In Europa la sua insorgenzaè frequentemente legata alla presenza di calcolosi biliare (50%). L'insorgenza dellapancreatite acuta biliare si ha quando un calcolo si impatta a livello della papillaostacolando il deflusso del secreto pancreatico o provocando, come avviene quando idotti biliare e pancreatico terminano con un breve tratto comune, un reflusso di bileall'interno del pancreas, innescando il processo di autodigestione che è alla base dellamalattia.La C.P.R.E. va eseguita per confermare la diagnosi di pancreatite di origine biliare, equindi per procedere al trattamento endoscopico, rappresentato dalla sfinterotomia ebonifica del coledoco, eseguito con successo nella maggioranza dei casi conrisoluzione della pancreatite acuta (91-97%).Da quanto trattato emerge l'alto valore diagnostico e terapeutico dell'endoscopia<strong>digestiva</strong> in fase di urgenza. L'ottenimento di risultati così brillanti è raggiuntounicamente quando si abbia il pieno soddisfacimento di determinate condizioni, qualil'esperienza dell'equipe endoscopica, la collaborazione attiva del personaleinfermieristico, il livello di specializzazione delle strutture, la qualità dell'attrezzatura.BIBLIOGRAFIA1. Blackstone M.O.: Endoscopic Interptretation. Raven Press, New York, 1982.
2. Buess G.: <strong>Endoscopia</strong>: Centro Scientifico Editore, Torino, 1990.3. Chirurgia ed <strong>Endoscopia</strong> Digestiva, Medical Books, Palermo, 1992.4. <strong>Endoscopia</strong> Digestiva Chirurgica, Editor A. Russo, Masson, Milano, 1993.
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