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"Stella d'Oriente" di Grazia Deledda - Altervista

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aspettò che la luna riapparisse, che la nuvola sfumasse tra ifulgi<strong>di</strong> bagliori <strong>di</strong> essa, e poi riprese il cammino, gli occhisempre fissi verso le finestre <strong>di</strong> <strong>Stella</strong>. In realtà Maurizioera un buon giovine, uno <strong>di</strong> quei giovani assai rari in questitempi, per uno dei quali se una donna <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> amarlo sopraogni cosa della terra, ha pienamente ragione <strong>di</strong> farlo.Arrivato a Mambrilla Maurizio si ritirò nella suacamera da letto ed esaminò, forse per la centesima volta inquel giorno, un piccolo oggetto che aveva trovato lamattina in fondo al giar<strong>di</strong>no, vicino alla spalliera <strong>di</strong>verzura. Era un medaglione d'oro, e Maurizio avevaindovinato che apparteneva a <strong>Stella</strong>, riconoscendo nelritrattino postovi sopra, Maria Franchetti, somigliantissimaa sua figlia. Baciatolo con rispetto ed amore, come cosasacra, aveva aperto il medaglione, ma vistavi la carta, loaveva tosto religiosamente rinchiuso senza leggerla, easpettava <strong>di</strong> veder la fanciulla per restituirglielo in propriemani: ma <strong>Stella</strong> non s'era ancora lasciata vedere.Maurizio, raccolto il medaglione, si recò da donnaAnna e le chiese: – Ma... <strong>Stella</strong> è proprio malata?– Oh, è nulla! Un po' <strong>di</strong> stanchezza. Domani si leverà!Il giovine però passò una triste notte in dormivegliapesante, pieno <strong>di</strong> strani sogni. Sul tar<strong>di</strong> gli sembrò u<strong>di</strong>repiccoli rumori nella villa, ma li credette <strong>di</strong> quei bizzarriscricchiolii <strong>di</strong> mobili, così percettibili e misteriosi fra iprofon<strong>di</strong> silenzi della notte; poi un rimbombo lontano,smorzato nell'aria, come uno sparo o il brontolio <strong>di</strong> untuono... trasalì ma non udendo più nulla ricadde nella suadormiveglia sino all'alba. Si levò presto e scese in giar<strong>di</strong>no.Trovò il giar<strong>di</strong>niere che si strofinava gli occhi, ma che alvederlo si levò rispettosamente il berretto e salutandolo gli119

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