tutto l'affetto che nutriva per la figlia <strong>di</strong> Maria, temendo <strong>di</strong>dare dei sospetti. Donna Anna parve arrendersi alle ragionidel marchese, risoluta del resto a vincerne più tar<strong>di</strong> leripugnanze.Lascio figurare a voi la terribile notte che donFrancesco passò, notte così dolorosa a tutti i personaggi delnostro racconto. Quando si levò era risoluto d'allontanare<strong>Stella</strong> da Maurizio per impe<strong>di</strong>re ad ogni costo quell'orribilematrimonio, anche rivelando, agli estremi, il segreto chedopo qualche ora non doveva essere più un segreto.IX.Dopo la notizia della morte <strong>di</strong> miss Ellen, donna Annasi recò alla camera <strong>di</strong> <strong>Stella</strong>, per comunicargliela, ma nonla trovò e benché il letto fosse <strong>di</strong>sfatto, il più grande or<strong>di</strong>neregnava nell'appartamento della fanciulla. Allora donnaAnna la cercò in giar<strong>di</strong>no, in terrazzo, negli altriappartamenti, dappertutto. Non c'era, non c'era!Dove mai trovavasi, così, come <strong>di</strong>ceva il giornoprima, malaticcia e spossata? La marchesa interrogò lacameriera:– Siccome la signorina non m'ha chiamata non sonoancora entrata nelle sue camere!– rispose.Oh, era proprio curiosa!... Donna Anna, leggermenteinquieta, rientrò nella camera <strong>di</strong> <strong>Stella</strong>, poi nel salottino.Sempre or<strong>di</strong>ne perfetto, sempre splendore <strong>di</strong> sole. Si chinòsul tavolino, ove una notte vedemmo <strong>Stella</strong> china sul suolibro <strong>di</strong> preghiere mentre Maurizio le parlava d'amore, eaccanto allo stesso libro, che stava sempre là, rinchiuso,122
scintillante nella sua elegante legatura, vide una lettera,l'in<strong>di</strong>spensabile lettera che lasciano <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> loro tuttiquelli che si uccidono o che fuggono. Ma la lettera <strong>di</strong><strong>Stella</strong>, senza in<strong>di</strong>rizzo, pareva un foglio <strong>di</strong> manoscritto,staccato dal <strong>di</strong>ario che scrivono quasi tutte le signorined'oggi, e donna Anna ci pensò su <strong>di</strong>eci volte prima <strong>di</strong>leggerla, ma alla fine la lesse. Diceva:«25 settembre.«Un vincolo <strong>di</strong> riconoscenza eterna mi unisce aid'Oriente: e sarei un'infame se per un solo momento me nescordassi. Me ne vò perché ciò non avvenga, perché serimanessi, i miei occhi affascinati guarderebbero ancora adun punto dal quale mi <strong>di</strong>stacca un immensurabile abisso,che io non posso né devo varcare. Oh, ad<strong>di</strong>o, voi che miavete innalzato insino a voi, voi, che, senza l'aiuto del cielovi sareste visti morsi dal serpe che accarezzavate nel vostroseno, morsi nel cuore, come <strong>di</strong>sse Voltaire: ad<strong>di</strong>o!... Nongiu<strong>di</strong>cate leggero il mio operare: qualcuno, con l'aiuto deltempo, mi giustificherà. – <strong>Stella</strong>.»Donna Anna, passando <strong>di</strong> stupore in stupore, non capìbene sulle prime, ma dopo un momento si batté una manosulla fronte, mormorando: – Capisco! – In realtà noncomprendeva nulla del vero significato della lettera perchési figurava che <strong>Stella</strong> avesse u<strong>di</strong>to il suo colloquio con donFrancesco, e fosse stata punta sul vivo dalle parole delmarchese, specialmente quando lui, per giustificare lapropria antipatia per il matrimonio dei due giovani, erasispinto a chiamare <strong>Stella</strong> ambiziosa ed ingrata. E la letteranon <strong>di</strong>ceva forse le stesse cose, quasi le stesse parole?Ma come <strong>Stella</strong> aveva sentito ciò poco importava123
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un giorno amerò, con l'amore immen
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Eppure t'assicuro che senza l'inspi
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Marco, non ostante la sua cecità e
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finestra. Nessuno poteva vederla n
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terra e un sorriso indefinito, stra
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suicidio. Ma vide gente: i suoi con
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cominciò a piangere da quella nott
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Ruggero: vide come realmente stavan
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