seduta più in basso; su uno sgabello, con le spalleappoggiate al marmo del caminetto e i pie<strong>di</strong> stesi in avantisul tappeto.E che contrasto fra quella vecchia signora avvolta inun vestito oscuro e pesante, immobile, muta, il viso bruno,<strong>di</strong> una brunezza rossastra o azzurrina secondo il riflessodelle fiamme, le mani lunghe, ossee, incrociate sul grembo,e quella fanciulla, tutta fremiti nel suo costume da casa,bianco, a nastri e merletti <strong>di</strong> un rosa chiaro, negligéelegantissimo quanto un costume da ballo, il personaleperfetto, il viso fresco, indorato dal riflesso dei ricciolibion<strong>di</strong> piovente sulla fronte, sulle tempia, pettinataall'ultima moda, i pie<strong>di</strong>ni da fata calzati <strong>di</strong> stivaletti bianchiche lasciavano vedere le calze <strong>di</strong> seta rosa, le mani bianche,morbide, dalla carnagione lucente, tutta illuminata dallaluce del candelabro d'argento!...Un pittore, <strong>di</strong>pingendo quel quadro, lo avrebbeintitolato: Vecchiezza e Gioventù!<strong>Stella</strong> leggeva a voce alta, lenta, melo<strong>di</strong>osa, dallapronunzia perfetta, come se fosse nata a Parigi, rimarcandofedelmente la punteggiatura, gli occhi fissi solo sulvolume: pareva fosse anch'essa immersa come la contessanell'azione del romanzo, ma in realtà il suo pensiero necorreva ben lontano e solo nel leggere certe parole, certefrasi, il suo cuore provava sussulti dolorosi e strazianti.Perché in quel giorno eransi compiuti giusto i duemesi dacché aveva fatto la terribile scoperta <strong>di</strong> essere figlia<strong>di</strong> don Francesco!Fuori, sul fosco cielo <strong>di</strong> novembre, il vento furiososoffiava spazzando la nebbia, traverso cui cadeva unapioggia fina, fitta, fredda, ma <strong>Stella</strong> non sentiva il freddo144
perché la febbre le sconvolgeva il sangue, le ardeva latesta, benché si mantenesse eroicamente calma,impassibile, quasi ridente!...Fu battuto leggermente alla porta del salotto.– Avanti: – <strong>di</strong>sse la contessa scuotendosi dal suotorpore, mentre <strong>Stella</strong> cessava <strong>di</strong> leggere; la porta fu apertae fra il panneggiamento oscuro della portiera apparve ilviso pallido <strong>di</strong> Ruggero che salutò <strong>di</strong>cendo: – Buona sera,mammà; vengo a chiedervi il permesso <strong>di</strong> passare la seratacon voi...– Oh, – esclamò vivacemente la contessa sorridendo,– sii il benvenuto! Vieni pure: abbiamo un magnificofuoco.– E fa freddo davvero! – <strong>di</strong>sse lui avanzandosi, a testanuda, vestito <strong>di</strong> nero come sempre.<strong>Stella</strong>, che nel vedersi sorpresa in quella posizionecosì romantica era balzata in pie<strong>di</strong> arrossendo lievemente,depose il libro sulla mensola, accostò un'altra poltrona alfuoco per Ruggero, e fece vista <strong>di</strong> ritirarsi, ma donnaMorella la trattenne <strong>di</strong>cendo: – Ma aspetta qui anche tu chefaremo quattro chiacchiere: tanto che ci farai da ora nelletue stanze?<strong>Stella</strong> si risiedette nel suo angolo, ma stavolta anchelei prese una se<strong>di</strong>a alta, mentre Ruggero le <strong>di</strong>ceva:– Già, lei, signorina, preferisce sempre la solitu<strong>di</strong>ne eil silenzio...– Ah! – rispose lei – perché cose bellissime. Osservaianzi preferirle anche lei, signor conte...Ruggero non replicò, e probabilmente per non seguiresu quel tono stese la mano e prendendo il libro esclamò:– Che cosa si leggeva <strong>di</strong> bello? Oh, roba francese! Ma145
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accia eburnee e la baciò sulle got
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piccola sconosciuta, dimentico quas
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un giorno amerò, con l'amore immen
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Eppure t'assicuro che senza l'inspi
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Marco, non ostante la sua cecità e
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non era stato uno specchio di virt
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avrebbero visto il suo viso cangiar
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finestra. Nessuno poteva vederla n
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terra e un sorriso indefinito, stra
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suicidio. Ma vide gente: i suoi con
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cominciò a piangere da quella nott
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- Sarà così! Ma quanta luce c'è
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Quando uscì, alla luce pallida e p
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importa a me tutto ciò?... Che mi
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quel fantasma bello, palpitante d'a
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amaramente col solito sorrise nervo
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ma è ancora un'altra storia quella
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leggero brivido, s'inchinò con iro
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