– No, perché?– Ma... perché ieri sera io e lei parlammo a lungo suquesta medesima questione. Anzi credo, a meno che Annanon siasi ingannata, giacché tu affermi <strong>di</strong> non averle dettonulla, che dovrò darti le stesse risposte date a lei.– Oh! – fece Maurizio senza commoversi, – e <strong>di</strong> chi viparlò donna Anna?... – Don Francesco si accigliò ancor più.Perché Maurizio chiamava, per la prima volta in sua vita,sua madre donna Anna?– Ecco – rispose il marchese a mezza voce, sfuggendolo sguardo del giovine – lei mi parlò ma io non ci credeipunto... <strong>di</strong> una persona che... che infine è impossibile tuami <strong>di</strong> altro amore se non fraterno, – e parve calcareinvolontariamente su questa parola, – <strong>di</strong> cui èimpossibilissimo il matrimonio con te...– Ma <strong>di</strong> chi mai?...– Eh, <strong>di</strong>avolo! <strong>di</strong> <strong>Stella</strong>!Maurizio rise alto e battendosi la mano sul ginocchioesclamò:– Ah, che fina osservatrice è donna Anna!E due! Il marchese rialzò la testa <strong>di</strong>cendo: – Dunque èvero?C'era un lieve accento <strong>di</strong> angoscia in quella domanda,perché sin'allora aveva avuto un barlume <strong>di</strong> speranza, checioè Maurizio non amasse <strong>Stella</strong>, e ascoltò rabbrividendo larisposta che Maurizio gli <strong>di</strong>ede, facendosi serio nel parlaredel suo amore, <strong>di</strong>chiarandosi che adorava la fanciulla, cheanch'essa lo amava ardentemente, che il loro più fervidovoto era <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventar l'uno dell'altro... e tante altre cose chesanno così ben <strong>di</strong>re gl'innamorati.Ma quando tacque, don Francesco, dominandosi, gli130
<strong>di</strong>ede, come aveva già preveduto, le stesse risposte date adonna Anna, cioè l'impossibilità <strong>di</strong> quel matrimonio,perché <strong>Stella</strong> vissuta nella loro casa, veniva consideratacome sua sorella, perché <strong>di</strong> nascita così incerta e plebea,perché a lui conveniva una fanciulla nobile che gli portasseonore e ricchezze in dote, perché... cento altri perché chenon reggevano nulla.– Oh! – esclamò Maurizio – sono ragioni ben curiosele vostre, a cui risponderò con poche parole. <strong>Stella</strong> non èvissuta con me come sorella perché ci amiamo da molto; ealla sua nascita voi meno degli altri, scusate se parlofranco, dovete guardare, voi che non sposaste la figlia <strong>di</strong> unnobile, ma <strong>di</strong> un popolano che si arricchì ed elevossi collavoro... In quanto al convenirmi un'altra donna, più nobilee ricca <strong>di</strong> <strong>Stella</strong>, vi domando come mai voi avete potutoaddurmi questa ragione, dopo che sapete il mio amore perlei, per lei sola! Che importa a me la nobiltà e le ricchezzesenza l'amore e la felicità che so <strong>di</strong> trovare soltanto con<strong>Stella</strong>?...– Ma tu dunque ignori l'azione leggera, <strong>di</strong>sonorevolecommessa da lei?...– Oh, io so che <strong>di</strong> quelle azioni <strong>Stella</strong> non ne puòcommettere perché essa è l'onore e la fermezza in persona.– Ebbene, – esclamò don Francesco, – ero risoluto,per consiglio <strong>di</strong> tua madre, <strong>di</strong> non <strong>di</strong>rti ancora nulla, magiacché ti vedo così infervorato, anche a costo <strong>di</strong> strappartitutte le illusioni del cuore, ti fo sapere che ieri sera, <strong>Stella</strong>,dopo aver origliato alla nostra porta e ascoltato la nostraconversazione, cioè mia e <strong>di</strong> Anna, ove io combattevoquesto matrimonio, è fuggita dalla villa lasciando scrittoche non vi sarebbe rientrata mai più!...131
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Marco, non ostante la sua cecità e
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finestra. Nessuno poteva vederla n
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terra e un sorriso indefinito, stra
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suicidio. Ma vide gente: i suoi con
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cominciò a piangere da quella nott
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