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"Stella d'Oriente" di Grazia Deledda - Altervista

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<strong>Stella</strong> ascoltò come trasognata queste ultime parole,provò un brivido, e ricadendo sulla se<strong>di</strong>a si passò una manosulla fronte.– Che mai <strong>di</strong>ce! – ripeté. – Che mai <strong>di</strong>ce?In realtà le parole del giovine le causavano un grandestupore: un fulgido miraggio, apparsole altra volta, main<strong>di</strong>stinto e fugace come un vero miraggio, le splendeva<strong>di</strong>nanzi, sul cielo dell'avvenire: <strong>di</strong>ventare moglie <strong>di</strong>Ruggero, amarlo a furia <strong>di</strong> tempo, scordarsi <strong>di</strong> Maurizio,vivere felice fra Ruggero, sua madre, e... i suoi figli!...Perché <strong>Stella</strong> sentiva che solo allorché sarebbe statamadre avrebbe completamente obliato il passato... Sicchél'offerta <strong>di</strong> Ruggero le portava speranze mai avute – e sindalle prime si decise accettarla.In fondo, in fondo ottimista, <strong>Stella</strong> pensò: – Nei primitempi cercherò <strong>di</strong> tuffare i miei ricor<strong>di</strong> fra <strong>di</strong>vertimenti, frail lusso e le feste, le emozioni <strong>di</strong> un viaggio attraverso paesiincantevoli e città meravigliose: poi verranno le cure <strong>di</strong>madre e allora... oh, allora sarò felice, sì, felice!... Voglioesserlo!E nella sua mente non passava neanche rapidamente ilpensiero che Dio poteva niegarle anche quel conforto: no,Dio non poteva essere così ingiusto!– Ah! – <strong>di</strong>sse Ruggero dopo un lungo silenzio. – Chitace acconsente, signorina... Posso avere qualche speranza?Se sapesse quanto l'amo! Come amavo la morta: anzi mipare che Ellen non sia morta, che lei sia Ellen, che io nonabbia cangiato <strong>di</strong> amore...– Grazie!... – Fu bussato leggermente alla porta e<strong>Stella</strong> si interruppe per andare ad aprire. Era una camerierache le <strong>di</strong>sse: – Signorina, la signora contessa è turbata <strong>di</strong>157

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