tramonto... Sulle prime la marchesa rimase estaticacontemplandolo con l'orgoglio della madre che mira ilproprio figlio bellissimo ed amato, <strong>di</strong> cui va superba;sorrise; ma poi la sua fronte si oscurò, i suoi occhi sichinarono. Ahimè! Ella non aveva trovato <strong>Stella</strong>! EMaurizio stava là, calmo, pensando forse alla fanciulla, allaloro felicità avvenire... Donna Anna pensò:– Oh, che terribile colpo riceverà nel sapere la fuga <strong>di</strong><strong>Stella</strong>!Il marchese ritornò assai tar<strong>di</strong>, anche lui accigliato,triste, nervoso: anche lui aveva cercato, ma inutilmente, letraccie <strong>di</strong> <strong>Stella</strong>, e se da una parte si rallegrava per ilcompleto sfumare dei progetti <strong>di</strong> donna Anna, dall'altra, lorattristava orribilmente il pensiero della vita vagabonda cheavrebbe menato sua figlia; così buona, così inesperta delmondo... E un pensiero tremendo gli martellava il cervello:che <strong>Stella</strong> facesse la fine <strong>di</strong> sua madre!... Egli l'amavaimmensamente più che Maurizio, e se cercava <strong>di</strong> ritrovarlanon era certo per ricondurla nella sua casa, ma perguardarla, assisterla, aiutarla, anche senza farsi vedere, ecrearle una posizione che l'avrebbe preservata da ognisciagura.Don Francesco si ritirò nelle sue camere, ma non sicoricò. Sedette davanti a una finestra spalancata, forsenello stesso sito dove aveva me<strong>di</strong>tato la seduzione <strong>di</strong>Maria, e immergendosi in tristi pensieri gemé sulle terribiliconseguenze del proprio fallo. A un tratto gli sembrò cheuna voce fioca, lugubre, sentita altre volte, salisse su, su, dauna casetta <strong>di</strong> Anglona, si spandesse per tutta la natura, egiunta a lui, quasi trasformandosi in stilo gli trapassasse letempia gridando: – Miserabile! Miserabile! Miserabile!128
Era la voce, l'ultima parola <strong>di</strong> Maria.Don Francesco alzossi fremendo, chiedendosi sedavvero quella voce non uscisse dal cimitero <strong>di</strong> Anglona;ma si calmò tosto, come meglio poté, perché bussavanoalla porta. Aprì, e trovossi davanti a Maurizio che esclamò:– Scusatemi, papà, se vengo a <strong>di</strong>sturbarvi, ma siccomeho visto lume alla vostra finestra, pensai che vegliavate;benché quasi mezzanotte, venni a parlarvi <strong>di</strong> coseimportantissime, <strong>di</strong> cui domani, alla luce del sole, non avreiforse avuto il coraggio <strong>di</strong> parlarvi... – Don Francescosorrise, poi rispose:– Sei sempre bizzarro tu!... Perché a mezzanotte siparla dei cosidetti misteri. Ma vieni, giacché Anna stanottenon volle far circolo, facciamolo noi due da soli. Si chiamautilizzare il tempo, giacché siamo svegli e <strong>di</strong>soccupati.– Precisamente misteri! – <strong>di</strong>sse Maurizio che perprovare le sue parole rinchiuse la finestra e la porta, mentredon Francesco lo guardava sempre sorridendo a fior <strong>di</strong>labbra. Sedettero entrambi, fissandosi scambievolmente, sudue poltroncine Voltaire, i pie<strong>di</strong> sul tappeto, davanti al letto<strong>di</strong> don Francesco i cui cortinaggi <strong>di</strong> velluto oscuro cesellatodai panneggiamenti immobili parea volessero ascoltaranche loro ciò che Maurizio stava per <strong>di</strong>re. E lui cominciòcosì, sorridendo lievemente:– Per prologo vi ricorderò, caro papà, che sin daquando contava soli venti anni volevate ammogliarmi, ecome avendo io sempre rifiutato non si parlò più <strong>di</strong> ciò...Ora però, avendo io cambiato parere, volendo formareanch'io una famiglia, vengo a chiedervene il permesso!...Il sorriso sfumò dal viso del marchese che aggrottandole sopracciglia mormorò: – Ne hai parlato a tua madre?129
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popolana di Porta Capuana, bruna, b
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accia eburnee e la baciò sulle got
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piccola sconosciuta, dimentico quas
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un giorno amerò, con l'amore immen
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Eppure t'assicuro che senza l'inspi
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Marco, non ostante la sua cecità e
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non era stato uno specchio di virt
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Appoggiato ad un muro rimpetto alla
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strana ricerca durasse quasi mezz'o
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La prese e guardandone l'indirizzo,
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finestra. Nessuno poteva vederla n
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terra e un sorriso indefinito, stra
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suicidio. Ma vide gente: i suoi con
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cominciò a piangere da quella nott
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XIV.Dopo quasi un quarto d'ora Stel
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Quando uscì, alla luce pallida e p
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lagrima?... Perché in quest'ora tr
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tipica delle figlie della borghesia
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vostra!- No! Tanto Stella non mi am