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"Stella d'Oriente" di Grazia Deledda - Altervista

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gri<strong>di</strong> avevano attirato gente, ma non vide nessuno, non udìche gli accor<strong>di</strong> sonori <strong>di</strong> un waltzer vibranti in un palazzovicino. Allora ritornò correndo sui suoi passi... E pochiminuti dopo Ruggero si trovava in un letto del palazzo deid'Oriente, la ferita lavata e fasciata, vestito con una camiciada notte dell'amante <strong>di</strong> <strong>Stella</strong>!...XVII.E Maurizio, più pallido <strong>di</strong> Ruggero, ritto davanti alletto, immobile, appoggiata la mano alla spalliera <strong>di</strong> unase<strong>di</strong>a, quasi temesse <strong>di</strong> cadere, gli occhi sbarrati fissi sulviso del ferito, aspettava che quelle labbra smorte sianimassero, <strong>di</strong>cessero chi era, perché si trovava possessore<strong>di</strong> quegli oggetti <strong>di</strong> <strong>Stella</strong>, e forse anche dove la stessaviveva. Il me<strong>di</strong>co dei d'Oriente, avvisato e venuto in fretta,aveva detto non esserci pericolo <strong>di</strong> morte perché la ferita,da coltello corto, or<strong>di</strong>nario, ma dalla lama larga, nontoccava nessuna parte vitale ma pre<strong>di</strong>ceva a Ruggero unaben lontana guarigione per la gran per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> sangue. –Ancora pochi minuti, – <strong>di</strong>sse, – e avreste trovato questo<strong>di</strong>sgraziato giovine senza una goccia <strong>di</strong> sangue.Maurizio pregò il me<strong>di</strong>co e i domestici tutti <strong>di</strong> non farparola dell'accaduto, sinché il ferito non avesse ricuperatointeramente i sensi e or<strong>di</strong>nato il da farsi; perché infine nonpoteva ammettersi fosse stato ferito in qualche rissa,sembrando straniero e <strong>di</strong> alto affare.Ruggero a un tratto parve rinvenire, mormorò qualcheparola sconnessa, poi cadde in un sonno profondo, quasisimile allo svenimento. Allora il me<strong>di</strong>co se ne andò165

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