amaramente col solito sorrise nervoso, brutto, daepilettica...Un ricordo veniva nell'anima sua: la memoria delgiorno in cui aveva lasciato la sua patria nebbiosa pervenire in Italia, in questa terra che le sorrideva splen<strong>di</strong>daqual miraggio, tutta sole, azzurro e rose, dal cielo delcolore degli occhi suoi!Depose la rivoltella in un angolo e avvicinatasi allafinestra stese il braccio verso il cielo sereno, velato dalpulviscolo <strong>di</strong> argento della luna, e mormorò in inglese, convoce fremente:– Ahi! Maledetto il giorno in cui posi piede su questaterra, sotto questo cielo, bellissimo e ardente, che incen<strong>di</strong>òl'anima mia. – E uscì dalla sua camera, a testa alta, conpasso sicuro, ferma nel suo proposito.Miss Ellen era protestante. Mòrtale da lungo tempo lamadre, rimasta sola donna nella sua famiglia, educata dauomini, era cresciuta così, quasi senza alcuna fede, senzareligione, fra suo padre e suo fratello, entrambi occupatisempre nella politica, scettici, miscredenti per natura o perseguire la moda <strong>di</strong> questi tempi, come la maggior parte deiborghesi moderni.Perché, vedete, dopo la Rivoluzione, le classi checonservano ancora una tinta <strong>di</strong> credenza e <strong>di</strong> religione, perquanto sfumata – sieno essi <strong>di</strong> qualunque rito – sono labassa, il popolo, e la alta aristocrazia, mentre è nella classeme<strong>di</strong>a, ossia in quella detta generalmente borghese, che lamiscredenza e lo scetticismo hanno maggior imperio.Sicché miss Ellen, certo per colpa altrui, nonpossedeva neppure la suprema tavola <strong>di</strong> salvezza a cuiaggrapparsi fra la tempesta dello passioni, che86
imperversava nell'anima sua: la tavola salvatrice <strong>di</strong> Maria,<strong>di</strong> <strong>Stella</strong>, la tavola che salvò e consola tutte le creature checredono: la Religione!Miss Ellen non ci pensava neanche alla sfuggita...Entrò da suo fratello. Sir Eduardo, seduto davanti auna scrivania <strong>di</strong> legno oscuro, scriveva al lume <strong>di</strong> una riccalampada a petrolio.– Come stai, Eduardo? – gli chiese Ellen con voceferma e premurosa.– Bene, mia cara Ellen, stasera più che mai. Spero cheritorneremo a Roma insieme con Ruggero!A quel nome la fanciulla trasalì leggermente: era ilnome dei suo fidanzato. Sedette a fianco della scrivania,nella penombra, in cui risaltava il contorno del suo abito edel suo viso bianchissimo, e accomodandosi intorno lepieghe del vestito aspettò impassibile che suo fratellofinisse <strong>di</strong> scrivere, poi <strong>di</strong>sse:– Venivo appunto per parlarti del conte <strong>di</strong> Farnoli...Eduardo interruppe: – Domani alle otto sarà qui!– Oh, lo so, e giusto per ciò vengo a parlartene. È damolto ch'io dovevo <strong>di</strong>rti ciò che stasera ti <strong>di</strong>rò perché oggisoltanto mi ci sono decisa.– Ma che cosa dunque?... – domandò sir Eduardoallarmato, corrugando lievemente la fronte.– Che cosa? Ebbene, se è proprio vero, seriamentevero, che tu insista – a costo della mia felicità – che questomatrimonio si compia!– Ma questa è la storia <strong>di</strong> ogni giorno! – esclamòEduardo alzando le spalle.Anche Ellen ebbe un gesto d'impazienza.– Sì, è la storia <strong>di</strong> ogni giorno – rispose amaramente –87
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E tutto di repente, in un colpo, co
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accia eburnee e la baciò sulle got
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piccola sconosciuta, dimentico quas
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un giorno amerò, con l'amore immen
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finestra e salì silenziosamente su
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siete proprio bizzarra, mammà, voi
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né una sua figlia. Poi proseguì a
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pare possa esprimermi meglio io ste
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non vederla ancora e chiede se per
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XVI....Silenzio profondo. Sul cielo
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di Stella la cui visita all'amica d
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crederai! Mi son sognata che Stella
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avvertendo Maurizio di far vegliare
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nulla, almeno tanto chiaro da lasci
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Filanderi...- Grazie, grazie ancora
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senza volerlo, rapito la prima fida
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fosse ben ristabilito, avendo lei o
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Ruggero: vide come realmente stavan
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vostra!- No! Tanto Stella non mi am