sinceramente, e <strong>di</strong> quale ardente passione lei fosse oggetto.Maurizio parlava alto e chissà tutto ciò che avrebbe dettose <strong>Stella</strong> non mormorava: – Più piano, Maurizio più piano!Nostra madre potrebbe svegliarsi. – Quelle parole nostramadre agghiacciarono sulle labbra del giovine il torrente <strong>di</strong>frasi appassionate che stava per uscirne: sentì unmisterioso, indefinito malessere, e balzò in pie<strong>di</strong>, con gliocchi ingran<strong>di</strong>ti, il viso pallido, niveo; poi ricadde, non piùseduto, ma in ginocchio, coi gomiti poggiati al fondo <strong>di</strong>una se<strong>di</strong>a, e nascondendosi il viso fra le mani singhiozzò: –Oh... mio... Dio!...Anche <strong>Stella</strong> impallidì leggermente: vedeva, ma nonindovinandone la causa, la forte commozione del giovine.Credette fosse causata dal suo cattivo modo <strong>di</strong> procedere,nato da una ragione frivola, come vedremo, e in quelmomento, sentendosi ri<strong>di</strong>cola e superstiziosa davanti aMaurizio che piangeva, si pentì amaramente, e siccomeMaurizio non si muoveva più, le sembrò svenuto, forsemorto!... Questa strana paura l'inchiodò per qualche istanteal suolo: ma come Dio volle alla fine si mosse si chinò sulgiovine e lo chiamò con voce alterata:– Maurizio!... Maurizio?Ma lui rimase immobile. – Oh! – tremò <strong>Stella</strong>. – Cheho mai fatto?... Maurizio?... Alzati, Maurizio e perdonami!T'amo sempre!... – Allora egli s'alzò esclamando: – Mi èsembrato morire! Se mi avessero dato un fiero colpo <strong>di</strong>mazza alle tempie, o una pugnalata al seno, avrei provato,credo, le stesse sensazioni... Son svanite...<strong>Stella</strong> chinò la testa, mentre il giovine, i cui occhiscintillando fra il loro cerchio bruno avvolgevano lafanciulla in un'onda <strong>di</strong> magnetismo, proseguiva con amaro36
accento:– Ma che mi <strong>di</strong>cesti? Ripeti quelle parole che miridonarono la vita. Perché, in verità, <strong>Stella</strong>, la vita misfuggiva dal giorno che tu, spinta da una causa a me ignota,cessasti <strong>di</strong> rivolgermi il tuo sguardo d'amore, necessario ame come lo sguardo del sole alla terra... Tu sorri<strong>di</strong>, <strong>Stella</strong>...Ma, te lo giuro, non è romanticismo il mio, è realtà, èverità. T'amo pazzamente, come neppur io mi credevocapace <strong>di</strong> amare. Non puoi figurarti lo spasimo atroce cheprovai quando il terribile dubbio che tu amassi altri, mi siaffacciò alla mente... Senti <strong>Stella</strong>, non mi vergogno <strong>di</strong><strong>di</strong>rtelo; ho pianto, io che non avevo mai pianto dopo la miainfanzia, se non il giorno in cui mi si minacciava <strong>di</strong>togliermiti per il barone <strong>di</strong> R!... Se mi vedessi l'anima, o<strong>Stella</strong> mia... ripeteresti le parole <strong>di</strong> poco fa...La fanciulla ascoltava: ascoltava sempre bianca inviso, quasi impassibile, ma alle ultime parole <strong>di</strong> Maurizioalzò vivacemente la testa esclamando, con un languidosorriso:– Senza vedertela, l'anima, credendoti perché hobisogno <strong>di</strong> crederti, te lo ripeto: t'amo sempre, con passioneforse maggiore della tua, e ti chiedo perdono se, perfutilissima ragione, ho interrotto <strong>di</strong> vari giorni la nostrafelicità!– Grazie! Grazie! – rispose lui stringendole la manocome la prima volta nel terrazzo <strong>di</strong> via Chiaia. – Grazie, ma<strong>di</strong>mmi, perché chiami futilissima cosa ciò che fecericomparire la strana tristezza <strong>di</strong> prima nella tua fronte?– Oh, la tristezza riapparve perché pensavo al mioinfranto avvenire... Racconto, ma non riderti <strong>di</strong> me...Senti...37
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né una sua figlia. Poi proseguì a
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pare possa esprimermi meglio io ste
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non vederla ancora e chiede se per
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XVI....Silenzio profondo. Sul cielo
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crederai! Mi son sognata che Stella
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avvertendo Maurizio di far vegliare
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nulla, almeno tanto chiaro da lasci
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Filanderi...- Grazie, grazie ancora
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senza volerlo, rapito la prima fida
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fosse ben ristabilito, avendo lei o
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Ruggero: vide come realmente stavan
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