quel fantasma bello, palpitante d'amore per lui, chepiangente chiedevagli amore e pietà... e forse, in unoslancio <strong>di</strong> romanticismo, <strong>di</strong> commozione, l'avrebbe presafra le sue braccia, baciandole i capelli d'oro, gridandole:t'amo! se davanti a sé, tra le fulgide trasparenze del glaucocielo, non avesse visto un altro fantasma molto più vago <strong>di</strong>quello, dall'abito <strong>di</strong> velluto bianco a fiorami color viola, lachioma fulva, gli occhi oscuri, brillanti <strong>di</strong> fulgi<strong>di</strong>ssimaluce. Era <strong>Stella</strong> che dai terrazzi del palazzo <strong>di</strong> Napoli, doveprima s'erano confessati il loro amore, gli gridava:Ricordati <strong>di</strong> me!...– Miss Ellen, – <strong>di</strong>sse Maurizio, – lasciate che io purevi chiegga un consiglio. Voi siete innamorata: figurateviche anch'io vi ami (la fanciulla provò un brivido) che cosarispondereste ad un uomo che vi <strong>di</strong>cesse d'amarvi, <strong>di</strong>morire se voi non corrispondereste al suo amore?– Ah!... Ne avrei pietà, ma non potrei amarlo!– Sono nel caso, miss! Io vi stimo: non <strong>di</strong>co <strong>di</strong> avervipietà, perché non avete bisogno della mia pietà, anzi viringrazio del vostro amore, del quale davvero non sonodegno, ma non posso amarvi! Lo vede il cielo se io vorreiamarvi e rendervi felice, miss, come ben lo meritate, manon posso perché il mio cuore è già occupato e da molto,da un'altra fanciulla che mi ama, a cui giurai la mia fede, eche <strong>di</strong>verrebbe assai più infelice <strong>di</strong> voi se l'abbandonassi.Perché voi avete una famiglia, un fidanzato che riameretese lontana da qui, mentre la fanciulla che amo è sola sullaterra, è povera, amata da ben pochi, ed io commettereiun'infamia, un delitto, se la <strong>di</strong>menticassi...Miss Ellen non rispose alle parole del giovine, che letoglievano ogni speranza, ogni illusione, ma il suo viso84
<strong>di</strong>ventò ancora più pallido, più freddo, terreo, e un brividolungo, interminabile le contorse le labbra come ad unsorriso. Rinchiuse il ventaglio e stese la mano a Maurizio.Erano arrivati in riva all'Agri.– Grazie della vostra franchezza – <strong>di</strong>sse con vocecupa, cavernosa. – Grazie e... ad<strong>di</strong>o! – E prima cheMaurizio avesse potuto rispondere, ritirò la sua mano e siallontanò rapidamente lungo la riva... Allora il giovinerisalì il sentiero mormorando:– Che dovevo io fare?III.Arrivata davanti alla villetta ove <strong>di</strong>morava, miss Ellentrovò la cameriera che andava a Mambrilla, che nel vederlaesclamò: – Mio Dio, come siete pallida, miss! Voi tremate:vi inseguivano forse?... Perché non vi siete fattaaccompagnare, giacché non mi aspettaste?...La fanciulla sulle prime la guardò fissamente, quasinon la riconoscesse, poi si mise a ridere, ma d'un riso chefaceva male. – Inseguirmi?... Mary, che curiosa che sei!...Ti sembrerò pallida al chiaro <strong>di</strong> luna. Dov'è Eduardo?– È nella sua camera, miss!Ellen si slanciò su per la scala della villa, e pochiminuti dopo, lasciato il suo costume d'amazzone per unabito da casa, bianco-grigio, si rinchiuse nella sua camerada letto. Si guardò a lungo nello specchio: tremava sempre,ma la bianchezza dell'abito smorzava un po' il terreopallore delle sue guancie. Poi aprì uno stipo e trattane unapiccolissima ed elegante rivoltella la esaminò sorridendo85
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accia eburnee e la baciò sulle got
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piccola sconosciuta, dimentico quas
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sentivo morire. Allora fuggii e rit
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finestra e salì silenziosamente su
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siete proprio bizzarra, mammà, voi
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né una sua figlia. Poi proseguì a
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pare possa esprimermi meglio io ste
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non vederla ancora e chiede se per
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XVI....Silenzio profondo. Sul cielo
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di Stella la cui visita all'amica d
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crederai! Mi son sognata che Stella
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avvertendo Maurizio di far vegliare
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nulla, almeno tanto chiaro da lasci
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Filanderi...- Grazie, grazie ancora
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senza volerlo, rapito la prima fida
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fosse ben ristabilito, avendo lei o
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Ruggero: vide come realmente stavan
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vostra!- No! Tanto Stella non mi am