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Studio sul dialetto di Serrara Fontana - La Rassegna d'Ischia

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dare il nome al signore; “Re Tamburo”, risponde il giovane e subito <strong>di</strong>ventaun colombo, svolazzando via. <strong>La</strong> giovane si <strong>di</strong>spera ed un bel giorno lo rivedee viene a sapere che è sposato. Appare, allora, una fata alla giovane in piantoe le dà tre palline, palline che svolgono la stessa funzione della noce, dellanocciola e della castagna della Fiaba del serpe, anche se con qualche elemento<strong>di</strong>verso: chioccia e pulcini d’oro (nelle due fiabe), poltrone e poltroncined’oro, porca e porcellini d’oro (in “Re Tamburo”); aspo ed arcolaio d’oro (in“<strong>La</strong> fiaba del serpe”). Nelle due favole è presente «nu scurparo» che favoriscelo scioglimento della favola: i due partono insieme e la moglie si <strong>di</strong>spera (“ReTamburo”); la regina parte e i due «fecero una vita felice» (“Fiaba del serpe”).Lo schema seguente evidenzia le similitu<strong>di</strong>ni e le <strong>di</strong>fferenze:Il testo della fiaba comporta 952 parole, fra le quali 556 parole autosemantiche,che si riducono a 139 vocaboli (59 sostantivi, 51 verbi, 24 avverbi esoltanto 5 aggettivi qualificativi). È un documento importante, che, con i Lieder,Proverbi e Indovinelli, raccolti e foneticamente trascritti dalla Freund, cipermette <strong>di</strong> conoscere la parlata fontanese all’inizio del XX secolo e ci dà lapossibilità <strong>di</strong> confronti con alcuni testi letterari (poesie) <strong>di</strong> Florindo Mataresee <strong>di</strong> “Spupulianne”, una specie <strong>di</strong> “Cerrenne” <strong>di</strong> <strong>Fontana</strong>: due piccoli volumi<strong>di</strong> sonetti, pubblicati anonimi nel 1905 e 1907, che prendono soprattutto <strong>di</strong>mira il poeta Matarese e l’amministrazione comunale, nonché con i testi inparlata foriana della fine del ‘700, trascritti da D’Ascia, i testi <strong>di</strong> Maltese edaltri poeti <strong>di</strong>alettali.Giovanni Castagna5

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