Iweite Schutzgebiet befindet sich zwischen den Provinzen ... - home
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La costruzione del complesso palaziale, tra<br />
l'altro arricchito da decori scultorei di pregio,<br />
cancellò l'area di rispetto che doveva esistere<br />
tra il castello stesso ed il paese cosicché oggi le<br />
case sono quasi addossate alle mura meridionali.<br />
In alcuni ambienti superstiti, forse adibiti a<br />
prigioni, sono stati recentemente scoperti ed<br />
ampiamente descritti dei graffiti con scene di<br />
caccia, di esecuzioni capitali e supplizi, ma<br />
anche volti, figure, natanti, croci, stelle armi,<br />
uccelli e scritti. La maggior parte delle date si<br />
concentra attorno il XVI secolo.<br />
Il Castello oggi è visitabile e mantiene ancora,<br />
nonostante i crolli devastanti, l'aspetto<br />
torreggiante soprattutto se guardato da nord<br />
provenendo dallo scorrimento veloce Gela<br />
Caltanissetta.<br />
L'aspetto del centro storico, diviso nei tre<br />
quartieri antichi, è ancora quello del borgo<br />
feudale dedito alla ruralità. Ai piedi del castello,<br />
che assunse pian piano l'aspetto del Palazzo<br />
fortificato, si estendono le case dei contadini,<br />
caratteristicamente costruite con il gesso e il<br />
bianco calcare delle “rocche”, i palazzotti dei<br />
notabili e delle famiglie più vicine al feudatario.<br />
Il cinquecentesco Palazzo del Governatore,<br />
posto a metà strada tra la piazza centrale e la<br />
chiesa madre, ha aspetto monumentale con una<br />
imponente balconata ad angolo sorretta da<br />
mensoloni figurati. Era la resi<strong>den</strong>za del<br />
Governatore dei principi di Pietraperzia.<br />
Più in basso, in un'area che certamente diviene<br />
centrale durante il XVII secolo, si apre la lunga<br />
piazza centrale, in leggero declivio e con<br />
palazzotti e Chiese che si affacciano su di essa.<br />
Apparentemente sonnolenta, soprattutto nei<br />
giorni caldi della lunga estate pietrina, la piazza<br />
sa animarsi per i grandi eventi sociali e religiosi.<br />
La Chiesa Madre, Santa Maria Maggiore, fu<br />
voluta nel 1530 dal Principe Matteo Barresi, che<br />
per iniziarne la costruzione ordinò la<br />
demolizione di una prece<strong>den</strong>te chiesa<br />
normanna.<br />
La pianta è a croce latina con tre navate,<br />
l'aspetto è classico. Notevoli le decorazioni a<br />
stucco. Nella navata sinistra si può ammirare il<br />
sarcofago di Dorotea Barresi, Viceregina del<br />
Regno di Napoli, in marmo, con bara ovale retta<br />
da leoni. Altri due sarcofagi contengono le<br />
104<br />
spoglie di Pietro e di Laura Barresi.<br />
Tra le tele interessanti quelle attribuibili a<br />
Filippo Paladini ed in particolare la “Madonna<br />
in trono”.<br />
Al patrono, San Rocco, è dedicata la chiesa che<br />
sino al 1635 era detta dell'Immacolata<br />
Concezione. In essa sono conservate delle<br />
importanti reliquie del Santo. All'interno<br />
diverse opere di falegnameria ad intaglio ed<br />
intarsio di epoca tardo medievale.<br />
Molto antica, anche se oggi visibile nelle sue<br />
forme secentesche, è la Chiesa della Madonna<br />
del Carmine, o Maria SS. dell'Ajutu.<br />
La Chiesa del Rosario venne edificata a cavallo<br />
tra il XVI ed il XVII secolo. La pianta è a croce<br />
greca e l'edificio è costruito seguendo gli<br />
stilemi del barocco siciliano.<br />
La Chiesa di San Giuseppe venne edificata già<br />
nel 1245 ma è stata più volte sottoposta a<br />
rifacimenti anche strutturali. Al suo interno<br />
tele di interessante fattura.<br />
Fuori paese si trova, invece il Santuario della<br />
Madonna della Cava, rinomato in Sicilia. Qui,<br />
secondo la tradizione, venne rinvenuta<br />
un'icona rappresentante la Madonna e<br />
probabilmente seppellita per difenderla dagli<br />
iconoclasti o dalle truppe musulmane.<br />
Da allora il santuario richiama fedeli in gran<br />
numero che chiedono la benedizione dei mezzi,<br />
un tempo i coloratissimi carretti siciliani ed<br />
oggi gli autocarri da trasporto.