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Iweite Schutzgebiet befindet sich zwischen den Provinzen ... - home

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la porta Palermo, per alimentare i lavatoi e<br />

ancor più in giù la filanda, i mulini e le “saje” dei<br />

ricchi campi irrigui allora coltivati a cotone,<br />

canapa, lino, riso. Accanto la fonte, la Chiesa<br />

del Carmelo, forse la più antica di Leonforte,<br />

prece<strong>den</strong>te la fondazione. Di stile neoclassico<br />

presenta esternamente una facciata lineare<br />

marcata da lesene cantonali e campanile a vela.<br />

Al di là della chiesa un'altra magnifica fontana,<br />

detta delle Ninfe. Questa, prece<strong>den</strong>te alla<br />

maggiore, ha un aspetto del tutto privato e si<br />

dimostra come il ninfeo celebrativo della<br />

nascita del Crisa posto all'interno di un giardino,<br />

un sollazzo, destinato alla corte principesca.<br />

Venne realizzata nel 1636. Presenta le statue di<br />

Crisa, nume tutelare dei luoghi, e di Artemide.<br />

Chiesa di Santo Stefano, a pianta centrica su<br />

possente rilievo a muraglione. Fu eretta sul<br />

luogo di una omonima chiesa medievale,<br />

probabilmente di rito greco, per volere di G.B.<br />

Falciglia nel 1657. All'interno stucchi di D'Urso<br />

del XVIII. Giunti alla Piazza Soprana, dinanzi il<br />

palazzo Branciforti, si potrà visitare la magnifica<br />

Chiesa Madre, dedicata a San Giovanni Battista.<br />

L'ampia facciata si apre su di una piazza<br />

recintata. Il progetto venne affidato nel 1611 a<br />

Alberto Bernarini, architetto romano.<br />

Inaugurata nel 1659 venne ampliata per volere<br />

del principe Ercole che commissionò ai fratelli<br />

D'Urso di Aci Catena la costruzione dell'Oratorio<br />

del SS. Sacramento. L'interno, a tre navate<br />

divise da colonne in pietra siciliana sormontate<br />

da capitelli corinzi, è decorato da fastosi<br />

apparati in stucco. Due altari in marmi mischi<br />

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policromi fanno compagnia a diverse opere<br />

d'arte tra le quali spicca in sacrestia la “Cacciata<br />

dei mercanti dal Tempio” di Marco Antonio<br />

Raimondi. All'interno dell'oratorio si può<br />

osservare la scultura lignea del Cristo morto,<br />

attribuita al Quattrocchi. L'organo è attribuito<br />

a uno dei più grandi "organari" del barocco<br />

italiano, il napoletano Donato Del Piano. Sulla<br />

Piazza soprana, luogo delle feste e delle parate<br />

dell'aristocrazia, prospetta la cavallerizza, una<br />

monumentale scuderia, che ancora oggi<br />

testimonia dello sfarzo che doveva<br />

contraddistinguere la corte brancifortiana.<br />

Nella facciata campeggia un busto marmoreo<br />

del principe fondatore. Vicino, Sant'Antonio<br />

edificata nel 1646 quale cappella dei principi.<br />

Presenta un ricco portale, una nicchia con<br />

statuetta in alabastro del Santo padovano di G.<br />

Gallina e campanile con guglia in maiolica<br />

policroma calatina.<br />

La Chiesa di San Giuseppe, Santo veneratissimo<br />

a Leonforte che gli dedica la tradizione delle<br />

“tavolate”, presenta in abside opere del<br />

fiammingo Guglielmo Borremans rappresentanti<br />

il Sogno del Patriarca e la Fuga in Egitto.<br />

Palazzo Bonsignore è una dimora di<br />

villeggiatura del XIX secolo. Fu la resi<strong>den</strong>za<br />

estiva di Giovanni Calogero Li Destri, Conte di<br />

Bonsignore, che acquistò tutti i possedimenti<br />

locali che erano stati dei Branciforti quando<br />

l'ultimo erede della casata decise di trasferirsi<br />

definitivamente a Parigi. Distante dal corso e<br />

isolata sul declivio del Monte Cernigliere, che<br />

sovrasta Leonforte, si trova la Chiesa dei<br />

Cappuccini. Ebbe funzione di mausoleo della<br />

famiglia Branciforti. Ai piedi dell'altare<br />

maggiore si trova la tomba del principe<br />

fondatore, mentre in una navata laterale è<br />

custodito il sarcofago marmoreo nero della<br />

principessa Caterina, sua consorte. Nella cripta,<br />

sono tumulati altri membri dell'importante<br />

casato. Tra le opere pittoriche una bella tela di<br />

Pietro Novelli raffigurante l'elezione di Mattia<br />

apostolo del 1640 c.a. Ai piedi della grande tela<br />

un tabernacolo con inserti eburnei, in tartaruga<br />

ed in madreperla, statue di San Giuseppe con il<br />

Bambino e di San Francesco d'Assisi che<br />

potrebbero attribuirsi alla bottega di Antonello<br />

Gagini. Si conserva anche un crocifisso ligneo<br />

scolpito attribuito a Frate Umile da Petralia e<br />

chiamato “Padre della Provvi<strong>den</strong>za”. Chiesa di<br />

Santa Croce, 1722. Bello il portale ornato da<br />

due eleganti colonne tortili.

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