Il grande incendio di Luserna • • • Der große Brand von Lusern Das ...

161blandi per le paste e i dolci, il bagnomaria e il reparto per il riscaldamentodei piatti (indispensabile in una cucina di qualità).Più tardi si chiamarono cucine economiche, perché consumavano menocombustibile ed essendo studiate da imprenditori che le producevano in serie.Era il momento in cui da una civiltà contadina radicata nel territoriosi passava a una società industriale, dove la mobilità del lavoro obbligava aspostarsi. Anche il concetto di casa cambiava.Alcuni modelli di cucine economiche venivano chiamati portatili proprioperché, ridotti all’osso, si prestavano al trasloco. Il massimo dell’efficienzafu raggiunto dalle cucine cosiddette all’inglese, che avevano il focolare alcentro in mezzo a due sistemi simmetrici di forni differenziati, caldaie perl’acqua calda, bagnomaria e griglie per la cottura ai ferri. Quindi c’erano dueforni per gli arrosti e due per le paste e la pasticceria, oltre a un ampio repartosuperiore per l’intiepidimento dei piatti e delle zuppiere. Probabilmentele prime cucine in ghisa giunte a Luserna erano di questo genere, in quantoattrezzavano locande e alberghi.Dopo l’incendio dell’agosto 1911 il primo provvedimento fu sostituire lecoperture in scandole con lamiere zincate corrugate. Anche il calcestruzzo,impiegato in modo massiccio per le opere di apprestamento militare e i forti,entrò nell’uso comune per la realizzazione di solai, poggioli e scale in luogodel legno di abete rosso della tradizione, un’essenza disponibile in quantitànei boschi e ideale sia per la sua lavorabilità che per la resistenza al freddodell’inverno.I focolai aperti vennero progressivamente soppiantati dalle cucine economiche,più versatili sia per i consumi ridotti che per il comfort e la sicurezzanelle abitazioni. Con l’avvento delle cucine economiche, o fornasèle, fu possibilemodificare le abitudini alimentari: inoltre al posto dei bracieri entrò inuso scaldare i letti con mattoni, preventivamente scaldati nel forno della cucinaeconomica, avvolti in panni di lana e molto più sicuri delle “moneghe”.Solo nel Secondo dopoguerra e grazie alla nuova viabilità entrarono inuso nuovi combustibili, carbone, gas e kerosene.