Ambiente_e_Sicurezza..
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te per stabilire se le stesse siano riconducibili<br />
alla presenza di pericoli misconosciuti nella<br />
precedente valutazione o se, al contrario, siano<br />
riconducibili a fattori di rischio estranei all’ambientedilavoro.Nelprimocaso,larielaborazione<br />
della valutazione dei rischi terminerebbe<br />
dopo aver individuato le soluzioni più efficaci a<br />
ridurre l’esposizione dei lavoratori al particolare<br />
pericolo, riducendo il più possibile la probabilità<br />
che possano insorgere patologie analoghe<br />
in altri soggetti. Nel secondo caso, non essendo<br />
emersi pericoli da eliminare o da ridurre, la<br />
rielaborazione della valutazione dei rischi terminerebbe<br />
senza la previsione di nuove misure<br />
di sicurezza e di tutela della salute.<br />
Infortunisignificativi<br />
L’aggettivo “significativo”, riferito alle modifiche<br />
del processo produttivo e dell’organizzazione<br />
del lavoro, qualifica l’insieme dei pericoli<br />
introdotti nell’ambiente di lavoro per effetto<br />
delle modifiche stesse. In coerenza con<br />
l’approccio preventivo, la significatività, in<br />
questo caso, è riferita alla condotta, che si<br />
manifesta nell’apportare le “modifiche”, e indica<br />
l’effetto potenziale che questa condotta<br />
potrebbe produrre sulla salute e sulla sicurezza<br />
dei lavoratori.<br />
Nel contesto degli infortuni significativi, invece,<br />
secondo l’interpretazione letterale, l’aggettivo<br />
“significativi” sembrerebbe qualificare in<br />
qualche modo il termine “infortuni” al quale è<br />
associato, ovvero, sembrerebbe qualificare<br />
un evento e non più una condotta.<br />
Nel cercare di comprendere come si possa<br />
procedere operativamente per attribuire all’evento<br />
“infortunio” la qualifica di “significativo”,<br />
quest’ipotesi interpretativa trova anche<br />
delle conferme.<br />
Si consideri un incidente dal quale sia derivato<br />
un infortunio. Essendo evidenti le conseguenze<br />
che quest’ultimo ha prodotto sulle<br />
persone, in genere è possibile stimare, senza<br />
grandi difficoltà, la gravità delle lesioni lamentate<br />
dal/dagli infortunati. Almeno in linea<br />
di massima, gli infortuni possono essere<br />
sempre classificati in base a conoscenze deducibili<br />
dalle evidenze degli stessi, ossia in base<br />
alla gravità delle lesioni lamentate, al numero<br />
di soggetti coinvolti, ma anche in base a considerazioni<br />
di carattere generale, come, per<br />
esempio, la ricorrenza e la gravità media degli<br />
infortuni, riferita alla specifica realtà aziendale<br />
o al settore di attività al quale la stessa<br />
PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />
FocusTUArticolo<br />
appartiene, e in base ad altre considerazioni<br />
analoghe, accomunate tutte dalla stessa peculiarità;<br />
prescindono dalla conoscenza delle<br />
cause dell’infortunio e da quella delle condotte,<br />
dirette e/o mediate, che siano in relazione<br />
causale con lo stesso.<br />
Seguendo questo approccio, attribuire la qualifica<br />
di “significativo” all’evento “infortunio”<br />
si direbbe non comporti difficoltà operative<br />
particolari.<br />
In alternativa,sipotrebbepensarediqualificare<br />
gli infortuni in base alle cause che li hanno<br />
prodotti e/o in base alle condotte, dirette e/o<br />
mediate, che siano in relazione causale con lo<br />
stesso. Procedendo in questo modo, prima di<br />
poter qualificare il generico infortunio, sarebbe<br />
necessario innanzitutto indagarne le cause e da<br />
queste risalire alle condotte. Valutando cause e<br />
condotte si potrebbe attribuire all’infortunio la<br />
qualifica di significativo per indicare come il<br />
suo manifestarsi abbia evidenziato una lacuna<br />
nelle misure di sicurezza e di tutela precedentemente<br />
adottate.<br />
Il criterio di qualificazione appena illustrato<br />
incontra, però, difficoltà operative insormontabili,<br />
perché la qualifica di “significativo”, che<br />
determina la necessità di procedere nella rielaborazione<br />
della valutazione dei rischi, potrebbe<br />
essere attribuita all’infortunio solo dopo<br />
aver eseguito la valutazione stessa.<br />
In definitiva, sembrerebbe che in questo caso<br />
l’aggettivo “significativo” non possa che qualificare<br />
l’evento “infortunio” secondo un criterio<br />
di valutazione ex post basato sulla conoscenza<br />
delle sole conseguenze dell’evento.<br />
Secondo la chiave di lettura proposta, dunque,<br />
l’aggiornamento della valutazione dei rischi a<br />
seguito di infortuni significativi si muove sullo<br />
stesso piano dell’aggiornamento della valutazione<br />
dei rischi qualora i risultati della sorveglianza<br />
sanitaria ne evidenzino la necessità.<br />
L’affinità delle due necessità, d’altro canto,<br />
rende plausibile la previsione di un approccio<br />
simile nei due casi, con la conferma, almeno<br />
parziale, della corretta interpretazione del<br />
senso attribuito al termine “significativi”.<br />
Analogamente al caso della sorveglianza sanitaria,<br />
quindi, a seguito di un infortunio significativo,<br />
è necessario innanzitutto indagare le cause e<br />
risalire alle condotte che potrebbero averlo prodotto.<br />
Nella successiva rielaborazione della valutazione<br />
dei rischi, quindi, è necessario valutare<br />
le cause e le condotte individuate durante<br />
l’indagineperstabilireselestessesianoricondu<br />
7luglio2009N.13 www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com 27 ILSOLE24ORE