Ambiente_e_Sicurezza..
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PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />
OsservatorioISPESLArticolo<br />
LA SICUREZZA NELLE ATTIVITÀ DI BONIFICA:<br />
ANALISI DELLE CRITICITÀ NORMATIVE<br />
l di Simona Berardi, Elisabetta Bemporad, Monica Gherardi, Mario Mariani<br />
ISPESL<br />
Claudio Mariotti<br />
Sviluppo Italia Aree Produttive S.p.A.<br />
Le criticità dei processi lavorativi che caratterizzano le bonifiche dei siti contaminati<br />
sono caratterizzate da notevoli criticità inerenti ai processi lavorativi. L’ISPESL,<br />
nell’ambito della programmazione triennale della propria attività di ricerca,<br />
ha promosso uno studio multidisciplinare mirato alla definizione di strumenti efficaci<br />
per la gestione del rischio per la salute e per la sicurezza nelle attività di bonifica.<br />
Sarà analizzato il tema della gestione del rischio occupazionale nelle attività<br />
di bonifica dei siti contaminati, focalizzando l’attenzione, in particolare,<br />
sulla normativa vigente in materia di siti inquinati (D.Lgs. n. 152/2006) e di salute<br />
e di sicurezza dei lavoratori (D.Lgs. n. 81/2008). L’obiettivo principale è quello di<br />
porre in evidenza le contraddizioni e le incongruenze attualmente presenti tra le<br />
disposizioni di questi provvedimenti normativi e di proporre alcune possibili soluzioni<br />
a queste criticità. Il tutto è stato condotto auspicando una futura possibile e, forse,<br />
opportuna armonizzazione degli stessi. In questo ambito saranno riportati,<br />
inoltre, i risultati di un’analisi statistica effettuata sugli infortuni di settore.<br />
Se analizzate nell’ottica della prevenzione<br />
e della protezione dal rischio<br />
per la sicurezza dei lavoratori,<br />
le attività di bonifica dei siti<br />
contaminati presentano molte similitudini<br />
con le attività lavorative<br />
di tipo civile ed edilizio (movimentazione<br />
con mezzi pesanti, scavi,<br />
trivellazioni ecc.). Tuttavia,<br />
un’analisi approfondita dei cicli lavorativi<br />
evidenzia aspetti peculiari<br />
attualmente poco standardizzati.<br />
Esistono, infatti, alcune fasi lavorative<br />
particolarmente critiche in<br />
termini di rischio per la sicurezza;<br />
si pensi, per esempio, a:<br />
l i rischi di crollo di strutture in<br />
Osservatorio<br />
acuradell’Ufficio<br />
RelazioniconilPubblico<br />
stato di lungo abbandono nei siti<br />
dismessi;<br />
l i rischi di incendio e/o di esplosione<br />
e di esposizione a sostanze<br />
pericolose, sia durante la bonifica<br />
di impianti e/o di serbatoi<br />
dismessi presenti nei siti, sia durante<br />
la bonifica/messa in sicurezza<br />
di discariche in cui siano<br />
ancora attivi fenomeni di biodegradazione;<br />
l i rischi di franamenti, di seppellimento<br />
e di caduta nel vuoto di<br />
lavoratori e di mezzi d’opera<br />
durante gli scavi di caratterizzazione<br />
o di annegamento durante<br />
attività a mare frequentemente<br />
sottovalutati o non considerati.<br />
Al rischio per la sicurezza, inoltre,<br />
si aggiunge il rischio per la salute<br />
dei lavoratori originato da agenti<br />
fisici, biologici e chimici. Il più evidente<br />
è naturalmente quello legato<br />
alla presenza di contaminati chimici,<br />
quantitativamente e qualitativamente<br />
molto variabile, nel<br />
suolo, nelle acque superficiali e<br />
profonde e/o nei rifiuti se presenti.<br />
Le attività relative alla gestione<br />
dei siti contaminati danno spesso<br />
vita a condizioni di lavoro particolari<br />
fortemente correlate alla specificità<br />
dei siti stessi. Questa peculiarità<br />
risulta tanto più critica<br />
7luglio2009N.13 www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com 47 ILSOLE24ORE