Capitolo 17 – Le Vibrazioni Meccaniche
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CORSO DI MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE<br />
formalmente identica alla (4).<br />
La soluzione sarà pertanto del tipo (5), ossia:<br />
( )<br />
ϑ() t = Θ cosω<br />
t + ϕ<br />
con:<br />
Θ= + ( ) = −<br />
⎛ ω ⎞<br />
2<br />
2 0<br />
ϑ0ω0ωn; ϕ atan ⎜ ⎟;<br />
⎝ ϑω 0 n ⎠<br />
C). Due masse volaniche di momento di inerzia J1 e J2 sono collegate<br />
tra loro da un albero elastico di lunghezza L e diametro d e<br />
ruotano con la medesima velocità angolare ω0 costante (fig. 18).<br />
Ipotizzando che ad un dato istante una causa esterna qualsiasi abbia<br />
provocato una rotazione relativa fra le due masse si vuole studiare,<br />
cessata detta causa, il conseguente moto relativo.<br />
Detto t0 l'istante in cui sul sistema non agisce più la causa che ne<br />
ha provocato la deformazione, nella condizione di equilibrio dinamico:<br />
<br />
M + M'=<br />
0<br />
scritta per tutti gli istanti successivi, deve essere M = 0 e quindi<br />
anche M '= 0.<br />
Ciò vuol dire che la condizione di equilibrio dinamico si riduce in<br />
definitiva a:<br />
J ω + J ω<br />
=<br />
1 1 2 2 0<br />
essendo ω 1 ed ω 2 le rispettive<br />
angolari.<br />
accelerazioni<br />
2<br />
Poiché il moto d'insieme 1<br />
del sistema, con velocità<br />
angolare ω0 , non può avere<br />
influenza sul moto<br />
relativo, nell'integrazio-<br />
1<br />
2<br />
Figura 18<br />
ne di quest'ultima, si possono ipotizzare anche, come condizioni<br />
iniziali, ω1 =ω2 =0; avremo allora:<br />
J ω + J ω =<br />
da cui:<br />
1 1 2 2 0<br />
n<br />
1 ω2=− ω<br />
J<br />
J<br />
2<br />
1