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Capitolo 17 – Le Vibrazioni Meccaniche

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622<br />

CORSO DI MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE<br />

camente (v. Appendice A). Il moto risultante, è in ogni caso, quel-<br />

2<br />

1<br />

2<br />

1<br />

lo rappresentato nella fig.5.<br />

Particolarmente interessante è il caso in cui il moto di un<br />

punto risulta dalla composizione di due moti oscillatori che non<br />

hanno la medesima frequenza, cioè dalla sovrapposizione di due<br />

frequenze diverse:<br />

( ω ϕ ) ( ω ϕ )<br />

xt () = X cos t+ + X cos t+<br />

1 1 1 2 2 2<br />

Si ha così il fenomeno della modulazione (di ampiezza, di frequenza,<br />

di fase); il moto risultante dipende fondamentalmente dai<br />

valori di ω 1 e di ω 2 : se il loro rapporto non è un rapporto razionale<br />

1<br />

2<br />

1<br />

1<br />

1<br />

1<br />

1<br />

1<br />

il moto risultante non è periodico.<br />

In fig. 6 è riportata, a titolo di esempio, l'oscillazione risultante da<br />

2<br />

2 2 2 2<br />

2<br />

1<br />

2<br />

Figura 5<br />

Figura 6

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