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Capitolo 17 – Le Vibrazioni Meccaniche

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LE VIBRAZIONI MECCANICHE<br />

6<strong>17</strong><br />

Comunque il sistema sia costituito, si potrà dire che esso è<br />

soggetto a vibrazione quando almeno uno dei suoi punti presenta<br />

un moto nell'intorno di una data configurazione di equilibrio,<br />

moto che si ripete con le medesime caratteristiche dopo un intervallo<br />

di tempo ben definito; tale intervallo di tempo prende il nome<br />

di periodo [T] della vibrazione, e, nel caso più semplice, è<br />

l'intervallo di tempo in cui si compie una oscillazione completa.<br />

Frequenza della vibrazione [f = 1/T] è il numero delle<br />

oscillazioni complete per unità di tempo e si misura in Hertz (Hz);<br />

più in generale è il numero di volte in cui il moto del sistema si<br />

presenta con le medesime caratteristiche in un prefissato intervallo<br />

di tempo.<br />

Il moto vibratorio di un sistema dipende, in generale, da due particolari<br />

valori di frequenza: la frequenza naturale (o frequenza<br />

propria) [f n ] che è la frequenza con cui vibra un sistema che ha<br />

soltanto caratteristiche elastiche e non è soggetto a forze esterne<br />

attive del tipo f(t); la frequenza eccitatrice (o frequenza forzante)<br />

[f f ] che è quella dell'azione esterna, f(t), (quando esiste) che agisce<br />

sul sistema con variabilità periodica.<br />

Quando i valori di tali frequenze coincidono (f f = f n ) si ha la condizione<br />

di risonanza, cui può corrispondere una esaltazione dell'ampiezza<br />

del moto vibratorio con possibile pericolo per la integrità<br />

del sistema.<br />

Si comprende, quindi, l'importanza della determinazione della frequenza<br />

naturale in un sistema vibrante.<br />

Una classificazione delle vibrazioni porta a distinguere fra<br />

vibrazioni libere e vibrazioni forzate: si dicono vibrazioni libere<br />

quelle di un sistema che, allontanato, in qualche modo, dalla sua<br />

configurazione di equilibrio statico, viene lasciato libero di oscillare<br />

in assenza di azioni eccitatrici esterne; si dicono vibrazioni<br />

forzate quelle di un sistema sottoposto invece all'azione di azioni<br />

eccitatrici esterne.<br />

Si definiscono, infine, vibrazioni transitorie quelle la cui ampiezza<br />

varia nel tempo, o fino ad annullarsi, nel caso di vibrazioni<br />

libere, ovvero fino a raggiungere l'ampiezza della vibrazione<br />

permanente, nel caso di vibrazioni forzate. Il transitorio è legato<br />

alla presenza, nel sistema, di caratteristiche dissipative (per es.<br />

smorzatori), e pertanto esso è una caratteristica di tutti i sistemi<br />

reali, siano essi in vibrazione libera o forzata.

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