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Capitolo 17 – Le Vibrazioni Meccaniche

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LE VIBRAZIONI MECCANICHE<br />

667<br />

un moto, cioè, in cui sia l'ampiezza che la fase non sono più costanti<br />

ma variabili nel tempo.<br />

Chiamando con ∆ω=ω n -ω la differenza fra le due pulsazioni, ed<br />

utilizzando sinteticamente i simboli X 0 ed X per le ampiezze delle<br />

due risposte, risulta:<br />

e<br />

2 2<br />

() = + + 2 sen(<br />

∆ω + ϕ )<br />

*<br />

X t X X XX t<br />

0<br />

0<br />

( ∆ω<br />

+ ϕ)<br />

( ω ϕ )<br />

X0cos t<br />

tanΦ()<br />

t =<br />

X + X0sen ∆ t +<br />

Se il valore di ∆ω è piccolo, ossia se i valori delle due frequenze<br />

non sono molto diversi fra loro, si evidenzia il fenomeno dei battimenti,<br />

come mostra la fig. 34.<br />

n<br />

Più interessante tuttavia è un'analisi della (31), ampiezza della risposta<br />

alla forzante, il cui valore dipende fortemente dalla frequenza<br />

ridotta r =ω ω n .<br />

Risulta comodo, per tale analisi, introdurre il fattore di amplificazione<br />

A, ossia il rapporto adimensionale:<br />

X 1<br />

A = = 2<br />

∆F01−r il cui valore è, in definitiva, un indice di comparazione di tale<br />

risposta con il "∆ statico".<br />

Poiché il fattore di amplificazione, A, dipende dal valore di r, è utile<br />

esaminare la funzione A(r), che viene generalmente rappresentata<br />

in grafico (fig. 35) come |A|; non ha molto senso, infatti, il se-<br />

F<br />

Figura 34

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