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TESI Dottorato FAVILLA MARA - Università degli Studi del Molise

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potenziale di ossidoriduzione (Eh), pH, proprietà chimiche <strong>del</strong>l’alimento; e fattori<br />

estrinseci quali, umidità relativa, temperatura e composizione <strong>del</strong>l’atmosfera (Jay,<br />

1996). I cibi non deteriorabili sono quelli a bassa attività <strong>del</strong>l’acqua e possono<br />

essere quindi conservati per lunghi periodi di tempo.<br />

1.8.2 Alterazioni fungine<br />

I funghi generalmente coinvolti nelle contaminazioni di prodotti a base di cereali<br />

possono essere distinti in funghi da campo, che contaminano i cereali prima <strong>del</strong><br />

raccolto (Alternaria, Fusarium, Helminthosporium, Cladosporium), e funghi da<br />

magazzino che prevalgono nei sili (Aspergillus, Penicillium) e che possono crescere<br />

a valori di aw al di sotto di 0,75 (Samson et al., 1995). Queste ultime sono le più<br />

frequenti nei prodotti lievitati da forno (Tabella 1.3). Anche uno studio condotto su<br />

pane integrale ha dimostrato che le muffe più frequentemente riscontrate<br />

appartengono ai generi Penicillium, Aspergillus e Cladosporium (Viljoen and von<br />

Holy, 1997). In generale, i microrganismi presenti in farina e prodotti finiti riflettono il<br />

diverso comportamento <strong>del</strong>le specie fungine contaminanti e variano, principalmente,<br />

in relazione al valore di aw.<br />

La contaminazione <strong>del</strong> pane di parte dei funghi avviene generalmente dopo la<br />

cottura durante le successive fasi di lavorazione (raffreddamento, confezionamento,<br />

vendita). Infatti, la cottura garantisce la distruzione <strong>del</strong>le cellule vegetative e <strong>del</strong>le<br />

spore fungine (Ponte e Tsen, 1978) ma un aumento di umidità <strong>del</strong> prodotto in<br />

seguito ad un rapido raffreddamento può favorire lo sviluppo di microrganismi che<br />

contaminano gli ambienti di lavorazione. Per questo il pane affettato ed imbustato è<br />

soggetto ad un rischio di contaminazione maggiore perché le superfici di taglio sono<br />

un substrato ideale di crescita e il confezionamento impedisce la perdita di umidità.<br />

L’analisi <strong>del</strong>la popolazione microbica relativa ad un ambiente di produzione di<br />

prodotti panari ha dimostrato che le materie prime sono le principali fonti di<br />

contaminazione batterica mentre le attrezzature, le superfici di lavoro e l’aria<br />

<strong>del</strong>l’ambiente di lavoro contengono un’elevata carica di funghi (Viljoen and von Holy,<br />

1997). E’ stato stimato che un grammo di farina può contenere fino a 8000 spore<br />

fungine. In alcuni panifici un simile numero di spore si deposita su un metro quadro<br />

di superficie ogni ora (Doerry, 1990). La concentrazione di spore nell’aria è<br />

incrementata anche dallo svolgimento <strong>del</strong>le normali operazioni che avvengono<br />

durante il processo produttivo come la pesatura e la miscelazione di ingredienti.<br />

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