TESI Dottorato FAVILLA MARA - Università degli Studi del Molise
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IIINCGNCGNCATCNGGC-3’; 5’-NCGNCTTATCNGGCCTAC-3’; N = A, T, C o G; I =<br />
iosina) (Hyytia-Trees et al. 1999), e REP1R-I/REP2-I (5’-IIIICGICGICATCIGGC-3’;<br />
5’-IIICGNCGNCATCNGGC -3’, e due inneschi (GTG)5 (5’-GTGGTGGTGGTGGTG-<br />
3’) e BOX A1R (5’-CTACGGCAAGGCGACGCTGACG-3’) (Coudeyras et al., 2008).<br />
Gli inneschi sono stati utilizzati singolarmente in tre serie di amplificazioni.<br />
Le reazioni di amplificazione sono state condotte in un volume finale di 25 µl<br />
contenenti 23 µl di MegaMix (Microzone Ltd., United Kingdom), 2 µM di ciascun<br />
oligonuocletide e 10 ng di DNA genomico. Le amplificazioni sono state eseguite in<br />
un termociclatore GeneAmp PCR system 9700 (Perkin Elmer-Applied Biosystems)<br />
programmato come segue: una iniziale denaturazione a 94°C per 5 minuti, seguita<br />
da 35 cicli comprendenti una denaturazione di 30 secondi a 94°C, una fase di<br />
appaiamento di 1 minuto e una fase di allungamento di 4 minuti a 72°C, seguiti da<br />
un’estensione finale a 72°C per 7 minuti. La fase d i appaiamento è stata condotta a<br />
40°C per le coppie di inneschi REP-1R-Dt/REP-2R-Dt e REP 1R-I/REP 2-I, a 50° C<br />
per l’innesco BOX A1R e 45°C per l’innesco (GTG) 5.<br />
I prodotti di amplificazione sono stati analizzati mediante elettroforesi con un<br />
Bioanalizzatore Agilent 2100 (Agilent Technologies GmbH, Waldbronn, Germany)<br />
avvalendosi <strong>del</strong> kit DNA1000 <strong>del</strong>la stessa ditta. Un microlitro di ciascun prodotto di<br />
PCR è stato posto nel pozzetto <strong>del</strong> chip per la separazione <strong>del</strong> DNA seguendo il<br />
protocollo <strong>del</strong>la ditta. I dati sono stati visualizzati come elettroferogrammi o come<br />
immagini gel-simili. Il peso molecolare dei frammenti di DNA amplificati, è stato<br />
stimato mediante comparazione con DNA di peso molecolare noto compreso tra 50<br />
e 10380 bp. Nelle condizioni sperimentali utilizzate l’innesco (GTG)5 ha permesso<br />
una migliore discriminazione dei diversi profili per cui è stato scelto per lo studio di<br />
caratterizzazione <strong>degli</strong> isolati.<br />
La riproducibilità <strong>del</strong>le bande ottenute attraverso rep-PCR (Ripetitive<br />
Extragenic Palindromic), è stata valutata comparando i prodotti PCR ottenuti da 3<br />
colture separate <strong>del</strong>lo stesso ceppo.<br />
3.2.3 Identificazione molecolare di Bacillus spp<br />
Un isolato rappresentativo di ciascun profilo rep-PCR è stato identificato mediante<br />
analisi <strong>del</strong>le sequenze <strong>del</strong> gene <strong>del</strong>l’rRNA 16S. Per l’amplificazione è stata usata la<br />
coppia di inneschi P0/P16S-1541 (Di Cello et al. 1997, Oomes et al. 2007).<br />
Cinquanta microlitri di ogni miscela PCR contenevano 0,025U/µl di Taq DNA<br />
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