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TESI Dottorato FAVILLA MARA - Università degli Studi del Molise

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1.9.2 Conservanti chimici e loro meccanismo d’azione<br />

Per garantire la conservabilità <strong>del</strong> pane e dei prodotti da forno vengono utilizzati<br />

conservanti chimici. La direttiva europea (Direttiva 1995/2/CE; Decreto Ministeriale<br />

n. 312, 1998) sugli additivi alimentari indica che “I conservanti sono sostanze che<br />

prolungano la shelf-life <strong>del</strong>le derrate proteggendole dal deterioramento<br />

microbiologico”. I conservanti oltre ad avere un ampio spettro di azione, non devono<br />

influire negativamente sul processo di lievitazione e sulle caratteristiche<br />

organolettiche <strong>del</strong> prodotto e devono essere privi di tossicità per l’uomo. La stessa<br />

direttiva ammette l’uso nei prodotti panari di additivi chimici quali acido sorbico,<br />

propionico, lattico, acetico ed etanolo.<br />

E’ da segnalare che la Direttiva Europea ha imposto una riduzione <strong>del</strong>le<br />

concentrazioni di alcuni <strong>degli</strong> acidi organici ammessi ma studi recenti hanno<br />

dimostrato che l’utilizzo di concentrazioni sub-ottimali di tali conservanti determina<br />

un maggiore rischio di contaminazione e di alterazione <strong>del</strong> prodotto (Marin et al.,<br />

2002). Inoltre nonostante le direttive sui conservanti abbiano abbassato i livelli di<br />

concentrazione ammessi per il sorbato (0,2% p/p) e per il propionato (0,3% p/p),<br />

evidenze di tossicità in animali da laboratorio accertate per il propionato hanno<br />

determinato il divieto o posto severe limitazioni all’uso di questa tipologia di<br />

conservanti in alcuni paesi <strong>del</strong>l’Unione (Pattison et al., 2004).<br />

Inoltre limitazioni derivano dagli inconvenienti determinati dall’uso di questi<br />

conservanti acidi nella tecnologia di produzione. L’acido sorbico inibisce non solo le<br />

muffe contaminanti ma può limitare lo sviluppo dei lieviti provocando una riduzione<br />

<strong>del</strong> volume <strong>del</strong> pane fermentato con Saccharomyces cerevisiae, alterandone la<br />

consistenza e rendendo l'impasto colloso e poco lavorabile. Anche l’utilizzo <strong>del</strong><br />

calcio propionato può determinare una riduzione <strong>del</strong> volume <strong>del</strong>la forma di pane<br />

(Legan, 1993). Infine, l’uso di acido acetico presenta l’inconveniente di conferire al<br />

prodotto un odore poco gradevole.<br />

L’inefficacia di alcuni conservanti nel controllo <strong>del</strong>la crescita fungina sul<br />

prodotto può essere determinata sia da concentrazioni sub-ottimali sia da condizioni<br />

tecnologiche che non favoriscono l’azione inibitoria (Marin et al., 2002).<br />

Il meccanismo d’azione di questi conservanti è correlato alle proprietà<br />

lipofiliche di queste molecole acide che consentono alla loro forma indissociata di<br />

attraversare la membrana microbica neutralizzando il gradiente elettrochimico.<br />

Inoltre l’efficacia antimicrobica di queste molecole è potenziata dall’abbassamento<br />

dei valori di pH ed è dunque in relazione al pH <strong>del</strong> prodotto o dalla presenza di altre<br />

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