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TESI Dottorato FAVILLA MARA - Università degli Studi del Molise

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caratteristiche desiderabili, come il sapore o la struttura, ma anche la conservazione<br />

<strong>del</strong>l’alimento. I batteri possono proteggere gli alimenti dal deterioramento microbico<br />

per effetto <strong>del</strong>la crescita competitiva, o grazie alla produzione di metaboliti<br />

antagonistici e di altri composti antimicrobici (Schillinger et al., 1996; Stiles, 1996).<br />

L'effetto di conservazione dei LAB si realizza principalmente grazie alla produzione<br />

di acido lattico, che abbassa il pH ed esercita anche una diretta azione di inibizione<br />

<strong>del</strong>la crescita di molti microrganismi (Brul e Coote, 1999). Oltre alla produzione di<br />

acido lattico, i LAB producono altre sostanze antimicrobiche, come acido acetico,<br />

perossido di idrogeno, diacetile, reuterina e batteriocine, che possono avere un<br />

ruolo importante nella biopreservazione (vedi paragrafo 1.7) (Caplice e Fitzgerald,<br />

1999; Lindgren e Dobrogosz, 1990). Inoltre l’utilizzo dei LAB come bioconservanti<br />

può coadiuvare il ruolo dei tradizionali antimicrobici consentendone una riduzione<br />

<strong>del</strong>le loro concentrazioni.<br />

Dimostrazione <strong>del</strong>l’utilizzo di batteri lattici come bioconservanti in prodotti da<br />

forno per estendere la loro conservabilità microbiologica e in particolare per inibire lo<br />

sviluppo di funghi appartenenti ai generi Aspergillus, Fusarium e Penicillium è stata<br />

riportata da Gerez et al (2009). Il pane è stato fermentato con 4 ceppi di batteri lattici<br />

– Latobacillus reuteri, L. plantarum, 2 ceppi di L. brevis - selezionati per le loro<br />

capacità antifungine in saggi in vitro. I ceppi hanno funzionato da starter in una<br />

formulazione di impasto in presenza <strong>del</strong> lievito Saccharomyces cerevisiae, in<br />

comparazione con l’impasto fermentato con solo lievito. La produzione <strong>degli</strong> acidi<br />

lattico, acetico e fenillattico nell’impasto fermentato con i LAB ha espletato un ruolo<br />

nel controllo <strong>del</strong>la alterazione microbica in quanto pani realizzati aggiungendo agli<br />

ingredienti le corrispondenti concentrazioni rilevate nell’impasto hanno determinato<br />

un analogo ritardo nella colonizzazione fungina. Gli autori hanno attribuito il maggior<br />

ruolo all’attività sinergica <strong>degli</strong> acidi acetico e fenillattico, in quanto l’acido lattico<br />

sebbene presente in elevata concentrazione nell’impasto fermentato con i LAB, è<br />

presente quasi completamente in forma dissociata al pH finale <strong>del</strong>l’impasto (pH 5).<br />

E’ interessante notare che l’utilizzo dei LAB come bioconservanti può coadiuvare il<br />

ruolo dei tradizionali antimicrobici consentendone una riduzione <strong>del</strong>le loro<br />

concentrazioni: il pane fermentato con i LAB e lievito e addizionato con 0,2% di<br />

calcio propionato ha mostrato la stessa conservabilità microbiologica <strong>del</strong> pane<br />

fermentato con solo lievito in presenza <strong>del</strong>lo 0,4% di propionato.<br />

E’ stato anche osservato in prove di panificazione in laboratorio che la<br />

combinazione di metaboliti acidi (lattico, acetico, PLA, OH-PLA) e di molecole non<br />

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