TESI Dottorato FAVILLA MARA - Università degli Studi del Molise
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3.4 Discussione<br />
Il presente studio ha avuto lo scopo di indagare la presenza di Bacillus spp. in<br />
semole rimacinate di grano duro provenienti da diverse zone <strong>del</strong>la Puglia ed<br />
impiegate nella produzione <strong>del</strong> pane di Altamura (DOP). Gli isolati ottenuti sono stati<br />
caratterizzati ed identificati al fine di fornire una indicazione sulla diffusione <strong>del</strong>le<br />
principali specie (B. subtilis e B. licheniformis) responsabili <strong>del</strong> “pane filante”. I<br />
risultati hanno evidenziato che solo una minima parte (ca. 7%) dei campioni è privo<br />
di contaminazione. I valori di spore/g ottenuti compresi tra 1 e 5,4x10 3 , presenti nel<br />
93,6% dei campioni, sono <strong>del</strong>lo stesso ordine di grandezza di quelli riportati in<br />
analoghi studi condotti su farine di frumento (Aydin et al., 2009). Valori analoghi<br />
sono stati ottenuti anche in uno studio eseguito da Berghofer et al. (2003) su farine<br />
di frumento australiane. Gli autori hanno osservato che, sebbene durante la<br />
macinazione la carica microbica naturalmente presente sul grano si riduce a causa<br />
<strong>del</strong>l’eliminazione <strong>degli</strong> strati più esterni <strong>del</strong>le cariossidi, la qualità microbiologica<br />
<strong>del</strong>le farine è strettamente dipendente dalla carica batterica presente sul grano di<br />
origine. Inoltre è stato osservato il rischio di contaminazioni secondarie <strong>del</strong>le farine<br />
dovute alla presenza di microrganismi sulle attrezzature impiegate nei processi di<br />
molitura.<br />
I valori di carica sporigena riscontrati nella maggior parte dei campioni di<br />
semole rimacinate di grano duro esaminati sono inferiori a 10 4 spore/g, ma<br />
potrebbero comunque causare, nelle opportune condizioni di temperatura ed<br />
umidità, il deterioramento <strong>del</strong> pane. Infatti alcuni studi hanno riportato che anche<br />
bassi valori di contaminazione <strong>del</strong>le farine (10 0 -10 2 spore/g), da parte soprattutto di<br />
B. subtilis e B. licheniformis, possono portare a valori di 10 7 ufc/g nel pane dopo 2<br />
gg di conservazione con conseguente deterioramento <strong>del</strong> prodotto (Rosenkvist e<br />
Hansen, 1995).<br />
Nel corso <strong>del</strong> presente lavoro la diversità genetica <strong>degli</strong> isolati è stata studiata<br />
mediante la tecnica rep-PCR. E’ stato possibile distinguere 31 diversi ceppi<br />
all’interno <strong>del</strong>la comunità batterica isolata. Dal confronto tra i risultati ottenuti dalla<br />
caratterizzazione dei diversi ceppi mediante rep-PCR e l’identificazione <strong>del</strong>le specie<br />
mediante sequenziamento <strong>del</strong> gene 16S rRNA, è stato possibile osservare che la<br />
specie B. subtilis/B. amyloliquefaciens è la più diffusa tra i campioni esaminati<br />
(62,7%) ed è presente anche con un maggior numero di ceppi (Tabella 3.4). B.<br />
licheniformis è insieme al B. subtilis la specie principalmente coinvolta<br />
nell’alterazione <strong>del</strong> pane filante, ed è presente nel 16,9% dei campioni esaminati.<br />
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