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L'ecfrasis nel Piacere di Gabriele d'Annunzio - E-thesis

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giovane D’Annunzio documenta «i riti» dell’alta società romana fa pensare a una<br />

ricerca antropologica.<br />

Il leitmotif dello scambio <strong>di</strong> regali prevalente <strong>nel</strong> <strong>Piacere</strong> <strong>di</strong>mostra che<br />

D’Annunzio con<strong>di</strong>vide l’atteggiamento antropologico che considera il rito primitivo<br />

come contrario alla degenerazione della società occidentale. Nel <strong>Piacere</strong> le opere<br />

d’arte <strong>di</strong>ventano simboli <strong>di</strong> un dono senza riserve, praticato <strong>nel</strong>le società<br />

precapitaliste, contrariamente a ciò che si fa in una società utilitaristica. Comunque<br />

l’appropriazione dei valori primitivi <strong>di</strong> culto non è privo d’interesse: la liberazione<br />

dall’accumulazione della «roba» consegna a chi la pratica un’aura <strong>di</strong> magnificenza<br />

riservata ai capi tribù. L’esteta <strong>di</strong>venta un arbiter elegentiarum che si alza sopra i<br />

piaceri della società <strong>di</strong> massa. 58 Il ruolo <strong>di</strong> arbitro d’eleganza D’Annunzio stesso se lo<br />

attribuisce già <strong>nel</strong>la cronaca mondana 59 .<br />

Secondo Pireddu Il <strong>Piacere</strong> assume il para<strong>di</strong>gma etico ed estetico<br />

dall’antropologia, come rivela la prefazione de<strong>di</strong>cata a Michetti, in cui l’autore esalta<br />

il «vivere più primitivo». Con il «ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> grazie» il volume, quin<strong>di</strong> l’arte stessa,<br />

<strong>di</strong>venta un veicolo <strong>nel</strong>lo scambio 60 (benché si tratti anche <strong>di</strong> un ren<strong>di</strong>mento più<br />

concreto, come abbiamo visto sopra). Anche la bellezza e il piacere fanno parte<br />

dell’economia <strong>di</strong> scambio. L’interscambiabilità delle figure femminili <strong>nel</strong> romanzo, un<br />

aspetto ben riconosciuto 61 , ne è sintomo. L’ammirazione della bellezza <strong>nel</strong>le culture<br />

primitive assomiglia a quella <strong>nel</strong>l’estetica decadente 62 . Per la decadenza la bellezza è<br />

effimera ed inutile, e soltanto l’amore libero è puro 63 . Tuttavia, la politica del dono<br />

libero fallisce <strong>nel</strong> <strong>Piacere</strong>: Andrea rifiuta la libera circolazione e vorrebbe essere il<br />

solo possessore delle opere d’arte, donne incluse (cfr. 3.2.2).<br />

Nell’analisi vedremo come gli oggetti e le opere d’arte contribuiscano al tema<br />

dello scambio. D’altronde è possibile interpretare il riciclaggio dei testi come una<br />

forma <strong>di</strong> libera circolazione, ed in effetti anche l’ecfrasis è un tipo <strong>di</strong> scambio <strong>di</strong><br />

regali. Nel processo ecfrastico entrambi i mezzi d’espressione, verbale e visivo,<br />

portano con sé i doni propri, che saranno poi regalati al ricevente 64 .<br />

58<br />

Ibid., 175-176.<br />

59<br />

Andreoli in Scritti 1996, xxxv.<br />

60<br />

Pireddu 1997, 181.<br />

61<br />

P. es. note in Prose 1988; Pireddu 1997, 196.<br />

62<br />

Pireddu 1997, 178-179.<br />

63<br />

Ibid., 183.<br />

64<br />

Joshua Scodel, cit. in Mitchell 1994, 160, 164-165.<br />

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