L'ecfrasis nel Piacere di Gabriele d'Annunzio - E-thesis
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«effettive <strong>di</strong> seconda mano», <strong>nel</strong> senso che descrivono oggetti reali, ma sono staccati<br />
dal contesto originario. Il viale delle Cento Fontane <strong>nel</strong> parco <strong>di</strong> Schifanoja è un<br />
prestito da Villa d’Este a Tivoli:<br />
10. A sinistra contro il rialto era una specie <strong>di</strong> parete, simile alla spalliera d’un lunghissimo se<strong>di</strong>le<br />
<strong>di</strong> pietra, portante in cima ripetuto per tutta la lunghezza lo scudo degli Ataleta e un alerione,<br />
alterni. A ciascuno scudo e a ciascuno alerione corrispondeva, più sotto, una maschera scolpita<br />
dalla cui bocca usciva una can<strong>nel</strong>la d’acqua versandosi <strong>nel</strong>le vasche sottostanti che avean forma <strong>di</strong><br />
sarcofaghi posti l’uno accanto all’altro, ornate <strong>di</strong> storie mitologiche in basso rilievo. Le bocche<br />
dovevan essere cento, perché il viale si chiamava delle Cento Fontane; ma alcune non versavano<br />
più, chiuse dal tempo, altre versavano appena. Molti scu<strong>di</strong> erano infranti e il musco aveva coperta<br />
l’impresa; molti alerioni decapitati; le figure dei bassi rilievi apparivano tra il musco come pezzi<br />
d’argenteria mal nascosti sotto un vecchio velluto lacerato. (pp. 178-179, ED)<br />
La natura riconquista lo spazio dominato dall’arte. Come <strong>nel</strong>le fontane romane, anche<br />
qui il suono dell’acqua accompagna la descrizione. L’effetto ritmico, cioè le<br />
ripetizioni dei suoni (Ateleta-alerione-altrini-ecc.), l’abbondanza della descrizione, e<br />
<strong>di</strong> nuovo il <strong>di</strong>namismo producono l’enargeia. Il viale viene descritto anche a p. 187. Il<br />
raffronto fra naturale e artificiale che chiude il passo è una formula comune <strong>nel</strong><br />
romanzo. Nella paesistica è frequente il paragone con le pietre dure o metalli (es.14,<br />
15b), cioè l’effimero è paragonato con il durevole.<br />
Anche il villaggio <strong>di</strong> Vicomile <strong>nel</strong>le vicinanze è fittizio, e come sopra i dettagli<br />
effettivi si confondono con quelli immaginati:<br />
11. Vicomile – ha detto – possiede tre meraviglie: una pineta, una torre, e un ostentorio del<br />
Quattrocento. Figuratevi [...] un campanile <strong>di</strong> stil lombardo barbaro, che risale certo al XI secolo,<br />
uno stelo <strong>di</strong> pietra carico <strong>di</strong> sirene, <strong>di</strong> paoni, <strong>di</strong> serpenti, <strong>di</strong> Chimere, d’ippogrifi, <strong>di</strong> mille mostri e<br />
<strong>di</strong> mille fiori [EATB/allusione]; e un ostensorio d’argento dorato, smaltato, intagliato e cesellato,<br />
<strong>di</strong> foggia gotico-bizantina con un presentimento della Rinascenza, opera del Gallucci, artefice<br />
quasi ignoto, ch’è un gran precursore <strong>di</strong> Benvenuto [...][EATB/nominazione]. (p. 209, ED-EATB).<br />
Il campanile è fittizio, ma l’ostensorio assomiglia a quello <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore a<br />
Guar<strong>di</strong>agrele (Francavilla al Mare), <strong>di</strong>fatti cesellato da Nicola Gallucci <strong>nel</strong> 1413 (p.<br />
209, n. 1). Il passo è tratto dal <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> Maria. È quasi privo <strong>di</strong> enargeia, come uscito<br />
da un catalogo <strong>di</strong> un’asta, ed oscilla fra ecfrasis descrittiva e attributiva. Comunque è<br />
notevole che non ci sia <strong>di</strong>fferenza essenziale fra ecfrasis fittizia e effettiva.<br />
Le più espressive sono descrizioni «pittoriche» che hanno come base l’arte <strong>di</strong><br />
Francesco Paolo Michetti e Lawrence Alma-Tadema. Un prototipo per le descrizioni<br />
michettiane è l’ecfrasis effettiva in Ricor<strong>di</strong> francavillesi (Fanfulla della domenica, 7<br />
gennaio 1883) 17 . Nell’articolo D’Annunzio ripensa le giornate passate a Francavilla,<br />
da Michetti. Ci sono inserite le descrizioni dei quadri La raccolta delle zucche (1872-<br />
17 In Scritti 1996, 84-91.<br />
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