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L'ecfrasis nel Piacere di Gabriele d'Annunzio - E-thesis

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esteso. 115 Il secondo vantaggio è che l’ecfrasis «rinfresca» la percezione: «All<br />

ekphrasis deautomatizes our perception by defamiliarizing the manner and the matter<br />

of the source in re-presentation». L’effetto <strong>di</strong> straniamento risulta dal trasferimento da<br />

un me<strong>di</strong>um a un altro 116 . La figura ecfrastica è tuttavia <strong>di</strong>versa dall’allusione letteraria<br />

<strong>nel</strong>le sue possibilità visive: il veicolo ecfrastico concede il suo potere visivo alla figura<br />

<strong>di</strong> parola, e quin<strong>di</strong>, in modo in<strong>di</strong>retto, attraverso l’analogia, al tenore. 117<br />

Spesso la similitu<strong>di</strong>ne ecfrastica è breve, il che sembra uno svantaggio.<br />

Comunque è possibile compensare la brevità con l’aiuto del modello pittoriale 118 . Il<br />

«modello ecfrastico» proposto da Yacobi significa che i testi letterari riferiscono<br />

spesso a un denominatore comune, come a «La Vergine con il bambino», cioè non a<br />

un quadro specifico, ma a un tipo o topos. Quin<strong>di</strong> un’evocazione letteraria abbreviata<br />

è un riferimento a una serie <strong>di</strong> opere 119 . Clüver con<strong>di</strong>vide l’opinione <strong>di</strong> Yacobi.<br />

Secondo lui è possibile leggere le rappresentazioni ecfrastiche come una forma <strong>di</strong><br />

riscrittura delle immagini, e appunto spesso la rappresentazione in un romanzo è<br />

ridotta a un titolo o a un singolo riferimento, oppure si riferisce a un modello più<br />

generico 120 . Il vantaggio del modello pittoriale è garantire che il lettore conosca<br />

l’oggetto evocato (topos, posa, o tema). Uno svantaggio notevole è comunque che<br />

appiattisce l’ecfrasis a un denominatore comune più basso possibile, <strong>di</strong>minuendone la<br />

forza espressiva. Quin<strong>di</strong>, il modello ecfrastico si potrebbe chiamare «un’allusione<br />

stereostipata» oppure «un luogo comune pittoriale» 121 . È significativo che i concetti <strong>di</strong><br />

Robillard e Yacobi non si escludano, e <strong>nel</strong>l’analisi funzionano insieme per creare un<br />

quadro preciso dell’ecfrasis multiforme.<br />

2.3. L’ECFRASIS COME STRATEGIA TESTUALE<br />

La definizione della funzione testuale dell’ecfrasis ha suscitato polemiche. Ciò è<br />

inevitabile, perché l’ecfrasis in qualsiasi periodo può servire <strong>di</strong>verse funzioni<br />

simultaneamente 122 , e l’uso cambia col tempo; per esempio quando il genere epico<br />

muore, anche le caratteristiche dell’ecfrasis si trasformano 123 . Heffernan segnala che le<br />

seguenti caratteristiche <strong>di</strong> base dell’ecfrasis classica sono comunque tipiche anche<br />

115<br />

Ibid., 42.<br />

116<br />

Ibid., 41. Cfr. 2.4.3; p. es. Becker 1995, 85; Rubins 2000, 70.<br />

117<br />

Ibid., 45.<br />

118<br />

Ibid. 42.<br />

119<br />

Yacobi 1995, 600; 1997, 42.<br />

120<br />

Clüver 1997, 31.<br />

121<br />

Yacobi 1995, 628-629.<br />

122<br />

Rubins 2000, 9-11.<br />

123<br />

Dubois 1982, 91.<br />

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