L'ecfrasis nel Piacere di Gabriele d'Annunzio - E-thesis
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<strong>di</strong>gressioni decorative funzionabbero come esca per loro, anzi per la loro isteria. 174<br />
Quin<strong>di</strong> l’origine della sfiducia verso la decorazione sarebbe la paura per l’inconscio<br />
femminile.<br />
Secondo Mitchell la questione <strong>di</strong> Otherness spiega perché vogliamo vedere le<br />
<strong>di</strong>fferenze fra i <strong>di</strong>versi mezzi d’espressione come opposizioni metafisiche. Dietro c’è<br />
la paura <strong>di</strong> mischiarsi con altri, e l’ecfrasis sembra far sparire i confini. L’ecfrasis non<br />
sta solo fra il soggetto che parla/vede e l’oggetto visto, ma anche, come la poesia in<br />
generale, a metà fra l’oggetto descritto e il soggetto che ascolta/legge, quin<strong>di</strong> in effetti<br />
fra due Othernesses e due forme <strong>di</strong> traduzioni (apparentemente impossibili): 1) la<br />
trasformazione della rappresentazione visiva in una rappresentazione verbale, e 2) la<br />
ritrasformazione della rappresentazione verbale in un oggetto visivo <strong>nel</strong>la mente del<br />
ricevente 175 . La tensione fra i poli opposti e il gioco dei contrasti, e in effetti tutti gli<br />
aspetti segnalati in questo capitolo, si manifestano <strong>nel</strong> <strong>Piacere</strong> e fanno parte del suo<br />
fascino.<br />
174 Scott 1991, 303-305.<br />
175 Mitchell 1994, 164.<br />
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