L'ecfrasis nel Piacere di Gabriele d'Annunzio - E-thesis
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. Vedendo la testa del primogenito <strong>di</strong> Mosè, presa dal fresco <strong>di</strong> Sandro Botticelli <strong>nel</strong>la Cappella<br />
Sistina, ella [Francesca a Maria] ha detto: - Ha un po’ della tua aria, quando sei malinconico. (p.<br />
197)<br />
Le caratteristiche <strong>di</strong> Maria vengono quin<strong>di</strong> proiettate nei <strong>di</strong>segni. Nelle similitu<strong>di</strong>ni<br />
Botticelli e gli altri quattrocentisti sono un veicolo iterativo (cfr. es. 34b), insieme ai<br />
referenti figurativi greci, romani e preraffaelliti (cfr.es. 16, 17):<br />
68. Aveva un volto ovale, forse un poco troppo allungato, ma appena appena un poco, <strong>di</strong><br />
quell’aristocratico allungamento che <strong>nel</strong> XV secolo gli artisti ricercatori d’elegenza esageravano.<br />
Ne’ lineamenti delicati era quell’espressione tenue <strong>di</strong> sofferenza e <strong>di</strong> stanchezza, che forma<br />
l’umano incanto delle Vergini ne’ ton<strong>di</strong> fiorentini del tempo <strong>di</strong> Cosimo. Un’ombra morbida,<br />
tenera, simile alla fusione <strong>di</strong> due tinte <strong>di</strong>afane, d’un violetto e d’un azzurro ideali, le circondava gli<br />
occhi che volgevan l’iride lionata degli angeli bruni [...]. Le ciocche, d’innanzi, avevan la densità<br />
e la forma <strong>di</strong> quelle che coprono a guisa d’un casco la testa dell’Antinoo Farnese. (p. 161,<br />
SE/associazione)<br />
69. La tenda <strong>di</strong> tela, a metà sollevata, d’un vivo colore arancione, le metteva in sul capo un bel<br />
fregio nero del lembo <strong>nel</strong>lo stile de’ fregi che girano intorno gli antichi vasi greci della Campania;<br />
e, s’ella avesse avuto intorno le tempie corona <strong>di</strong> narcisi e da presso una <strong>di</strong> quelle gran<strong>di</strong> lire a<br />
nove corde che portano <strong>di</strong>pinta a encausto l’effigie d’Apollo e d’un levriere, certo sarebbe parsa<br />
un’alunna della scuola <strong>di</strong> Mitilena, una lirista lesbiaca in atto <strong>di</strong> riposo, ma quale avrebbe potuto<br />
imaginarla un prerafaelita. (p. 167, SE/associazione)<br />
70. Su i capelli copiosi, <strong>di</strong>sposti in quella foggia che pre<strong>di</strong>lesse pe’ suoi busti il Verrocchio, non<br />
splendeva né una gemma né un fiore. (p. 299, SE/associazione)<br />
71. Portava un abito d’uno strano color <strong>di</strong> ruggine, d’un color <strong>di</strong> croco, <strong>di</strong>sfatto, indefinibile; d’uno<br />
<strong>di</strong> que’ colori cosiddetti estetici che si trovano ne’ quadri del <strong>di</strong>vino Autunno, in quelli dei<br />
Primitivi, e in quelli <strong>di</strong> Dante <strong>Gabriele</strong> Rossetti. [...] Un largo nastro verdemare [...] legava<br />
l’estremità della pro<strong>di</strong>giosa treccia cadente <strong>di</strong> sotto a un cappello <strong>di</strong> paglia coronato d’una corona<br />
<strong>di</strong> giacinti simile a quella della Pandora d’Alma Tadema. (p. 171, SE/attribuzione)<br />
72. Andrea [...] la vedeva sorgere sopra un fondo <strong>di</strong> verdura gracile e gentile quale un pittore<br />
umbro avrebbe potuto metter <strong>di</strong>etro un’Annunciazione o una Natività. (p. 179, SE/associazione)<br />
Maria ha una qualità angelica e viene costantemente paragonata alla Vergine. Come<br />
logico, la nu<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> Maria non viene descritta, solo le mani sono rilevanti, al contrario<br />
<strong>di</strong> Elena. Le ombre intorno agli occhi e il «<strong>di</strong>vino castigo» dei capelli in<strong>di</strong>cano che è<br />
Maria che soffre, non c’è niente <strong>di</strong> minaccioso in lei 55 . Ciononostante le sue trecce<br />
hanno una qualità medusea 56 . L’es. 69 è un tableau vivant <strong>nel</strong>lo stile tademesco (cfr.<br />
es. 16), e riprende il tema <strong>di</strong> Saffo, mentre l’es. 71 non solo è l’unico riferimento a<br />
un’opera <strong>di</strong> Alma-Tadema non esposta <strong>nel</strong>la mostra del 1883 (cfr. 1.2.3, n. 99), ma è<br />
anche l’unico a un quadro specifico del pittore. Il fatto singolare che anche vestito e<br />
cappello <strong>di</strong> Maria vengano descritti me<strong>di</strong>ante il raffronto alla fonte pittorica sembra<br />
risultare dalla mancanza <strong>di</strong> modelli. Invece della cronaca mondana, l’arte collabora al<br />
55 Andreoli segnala che D'Annunzio aveva descritto la Vergine <strong>nel</strong> tondo La Vergine tra gli angeli «in<br />
un’attitu<strong>di</strong>ne piena <strong>di</strong> stanchezza quasi sofferente» in Tirana del Polidoro, 1° giugno 1888.<br />
L’Annunciazione e la Natività sono giustapposti come negli es. 32d, 40.<br />
56 La Medusa che Maria vede <strong>nel</strong>le nuvole (es. 22b) è per lei un segno funereo, anticipa i tormenti della<br />
seduzione.<br />
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