L'ecfrasis nel Piacere di Gabriele d'Annunzio - E-thesis
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piccole o larghe dell’opera figurativa, quin<strong>di</strong> la visualizzazione dell’oggetto è<br />
variabile. In seguito <strong>nel</strong>l’analisi viene usato solo il termine «descrittivo», poiché la<br />
strutturazione analogica non si manifesta <strong>nel</strong> <strong>Piacere</strong>. 2) La categoria «attributiva» ha<br />
due funzioni. La prima è controllare che i testi che entrano <strong>nel</strong> dominio ecfrastico<br />
segnalino le loro fonti. L’in<strong>di</strong>cazione può avvenire attraverso la nominazione, il che<br />
crea un legame più forte con la fonte figurativa. Un’allusione a un’artista, stile o<br />
genere è una forma meno specifica. La forma più debole è la marcatura indeterminata<br />
(indeterminate marking), che richiede dal ricevente qualche capacità interpretativa. La<br />
seconda funzione della categoria è illustrare il tipo del rapporto intertestuale. 3) La<br />
categoria «associative» ha una struttura più flessibile delle altre due. Può includere le<br />
poesie che riferiscono a convenzioni o idee delle arti figurative, oppure può<br />
semplicemente posare la questione spazio vs tempo. 108<br />
Descrittiva<br />
ECFRASIS<br />
Associativa<br />
Strutturazione Descrizione Nominazione Allusione Marcatura Stili Mythos/<br />
analogica<br />
indeterminata artistici topos<br />
Modello <strong>di</strong> Robillard<br />
Benché Robillard abbia formulato il modello per la poesia esso è adattabile anche<br />
alla prosa, offrendo un’intelaiatura concreta per l'analisi.<br />
2.2.5 La similitu<strong>di</strong>ne ecfrastica <strong>di</strong> Yacobi<br />
Insieme agli altri stu<strong>di</strong>osi Tamar Yacobi esprime il bisogno <strong>di</strong> definire il termine<br />
ecfrasis con maggiore precisione. Per lei è «un’evocazione letteraria dell’arte<br />
spaziale» 109 . Yacobi tratta l’ecfrasis come una figura <strong>di</strong> parola (figure of speech), cioè<br />
come metafora o similitu<strong>di</strong>ne 110 . La similitu<strong>di</strong>ne ecfrastica è secondo lei un caso più<br />
articolato della figurazione (figurality). Nel processo del raffronto il tenore (tenor)<br />
viene paragonato al veicolo (vehicle). La similitu<strong>di</strong>ne ecfrastica si effettua quando 1)<br />
il veicolo serve a descrivere o rappresentare il tenore, 2) sia il tenore che il veicolo<br />
appaiano <strong>nel</strong> testo, come anche 3) un segno esplicito <strong>di</strong> raffronto, che rende visibile 4)<br />
108<br />
Ibid., 60-62.<br />
109<br />
Yacobi 1995, 600.<br />
110<br />
Secondo Bice Mortara Garavelli la similitu<strong>di</strong>ne appartiene alla categoria «figure <strong>di</strong> pensiero», ma<br />
riconosce l’ambiguità della terminologia. La stu<strong>di</strong>osa <strong>di</strong>ce che «Le classificazioni delle ’figure <strong>di</strong><br />
pensiero’ [...] appaiano tutte <strong>di</strong>somogenee, meno atten<strong>di</strong>bili delle corrispondenti tassonomie delle figure<br />
<strong>di</strong> parola, che avevano almeno come base <strong>di</strong> raffronto una qualche inviduazione <strong>di</strong> strutture<br />
grammaticali». Il riconoscimento è spesso stato incerto, e gli stessi fatti <strong>di</strong>scorsivi sono per gli uni<br />
figure <strong>di</strong> pensiero, per gli altri figure <strong>di</strong> parola, oppure <strong>di</strong> stile ecc. Mortara Garavelli 1989, 235-236.<br />
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