L'ecfrasis nel Piacere di Gabriele d'Annunzio - E-thesis
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descritti in qualche modo come incompetenti e «scoloriti» anche in senso concreto.<br />
Invece i veri rivali Giannetto Rùtolo, amante <strong>di</strong> Donna Ippolita, e Galeazzo Secìnaro,<br />
che cerca <strong>di</strong> conquistare Elena (e ci riesce, p. 351), vengono descritti in modo più<br />
dettagliato:<br />
84. Questo Ateleta era un uomo già vecchio, [...] bene incerettato, <strong>di</strong>pinto d’un color biondastro,<br />
artefatto dal capo a’ pie<strong>di</strong>. Pareva uno <strong>di</strong> quei personaggi finti che si vedono ne’ gabinetti <strong>di</strong> figure<br />
<strong>di</strong> cera. (p. 52, SE/associazione)<br />
85. Il Rùtolo era [...], con una faccia olivastra a cui davan fierezza le punte de’ baffi rilevate e la<br />
piccola barba acuta in sul mento, alla maniera <strong>di</strong> Carlo I ne’ ritratti del Van Dyck. (p. 127,<br />
SE/attribuzione)<br />
86a. [Galeazzo Secìnaro]: bello e gagliardo signore, imperialmente barbato come un Lucio Vero,<br />
rivale temibile. (p. 53, SE/attribuzione)<br />
b. Costui aveva il tipo bovino d’un Lucio Vero biondo e cerulo (p. 340, SE/attribuzione)<br />
Nelle donne la bianchezza è sempre una caratteristica ammirevole, mentre negli<br />
uomini è <strong>di</strong> solito negativa. Ateleta, Albónico (pp. 120 e 270), Don Manuel Ferres e<br />
specialmente Lord Heathfield sono descritti biancastri, mentre la biondezza del<br />
Secìnaro lo rende bello 69 .<br />
Nel romanzo c’è un chiaro atteggiamento razzista. Gli ebrei sono descritti «dal<br />
naso adunco e dagli occhi rapaci» (pp. 99-100). L’inglese Lord Heathfield e il<br />
guatemalteco Don Manuel Ferres non solo sono rivali <strong>di</strong> Andrea, ma anche personaggi<br />
vili 70 . Don Manuel è un uomo brutticcio e caratterizzato da una «viziosità che portano<br />
in loro le generazioni provenienti da un miscuglio <strong>di</strong> razze imbastar<strong>di</strong>te, crescenti<br />
<strong>nel</strong>la turbolenza» (p. 160). Il giapponese cavaliere Sakumi è deforme, ed è accettato<br />
nei saloni solo come un esempio bizzarro, per «amor della varietà pittoresca» (p. 44).<br />
Le similitu<strong>di</strong>ni avvengono me<strong>di</strong>ante associazione:<br />
87a. la sua [del cavaliere Sakumi] larga faccia, che pareva uscita fuori da una pagina classica del<br />
gran figuratore umorista O-kou-sai, rosseggiava come una luna d’agosto, tra catene de’ fiori. (p.<br />
48)<br />
b. [Il cavaliere Sakumi] pareva un daimio [corsivo dell’autore] cavato fuori da una <strong>di</strong> quelle<br />
armature <strong>di</strong> ferro e <strong>di</strong> lacca che somiglian gusci <strong>di</strong> crostacei mostruosi (p. 43)<br />
88. [Don Manuel Ferres] aveva la pelle d’un color singolare, d’un pallore tra verdognolo e<br />
violaceo, su cui il bianco dell’occhio nei movimenti dello sguardo spiccava come quel d’un occhio<br />
<strong>di</strong> smalto in certe teste <strong>di</strong> bronzo antico (p. 160, SE/associazione)<br />
Qui il veicolo, un bronzo antico, segnala una caratteristica negativa, mentre con<br />
Secìnaro è positiva. Nel romanzo Lord Heathfield è descritto più in dettaglio che gli<br />
altri, ma senza similitu<strong>di</strong>ni ecfrastiche. Nelle descrizioni egli <strong>di</strong>venta quasi un mostro,<br />
69<br />
Lucio Vero è una testa <strong>di</strong> bronzo del II secolo.<br />
70<br />
Anche il comportamento <strong>di</strong> Clara Green è un po’ ri<strong>di</strong>colo proprio perché è straniera.<br />
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