L'ecfrasis nel Piacere di Gabriele d'Annunzio - E-thesis
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. Roma appariva d’un color d’ardesia molto chiaro, con linee un po’ indecise, come in una pittura<br />
<strong>di</strong>lavata, sotto un cielo <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o Lorenese. (p. 235, SE/associazione)<br />
c. la scala della Trinità slargava in letizia i suoi bracci verso la chiesa <strong>di</strong> Carlo VIII erta con le due<br />
torri in un azzurro annobilito da’ nuvoli, in un cielo antico del Piranesi. (p. 291, SE/associazione)<br />
I tre esempi ripetono la stessa formula. Prima viene il tenore (l’ora, un cielo), poi il<br />
segno <strong>di</strong> paragone con lieve variazione in [...] <strong>di</strong>, un [...] <strong>di</strong>, in un [...] <strong>di</strong>. Il veicolo<br />
Tiziano, Clau<strong>di</strong>o Lorenese, il Piranesi si riferisce alla realtà esteriore 15 . Il dualismo<br />
ontologico sembra ambiguo, poiché anche Roma esiste <strong>nel</strong> livello ontologico<br />
dell’autore e del ricevente. Comunque l’atmosfera romana presentata negli esempi è<br />
fittizia, prodotta dal mezzo verbale. Negli esempi seguenti emerge la questione se il<br />
veicolo sia una rappresentazione o no:<br />
8. La Trinità de’ Monti splendeva <strong>nel</strong>l’azzurro, con lineamenti netti, come intagliata in un marmo<br />
appena appena roseo. (p. 260)<br />
9. Le filigrane dei cancelli riscintillavano come se i ricami d’argento vi s’ingemmassero [...] gran<strong>di</strong><br />
cerchi <strong>di</strong> luce abbiagliante splendevano su le vetrate, a simiglianza <strong>di</strong> scu<strong>di</strong> adamantini. (p. 304)<br />
L’associazione all’arte figurativa è vaga, gli enunciati si riferiscono ai materiali degli<br />
artefatti. Nell’esempio 8 intagliata in un marmo fa pensare alle statue, quin<strong>di</strong> è<br />
possibile classificarlo come una SE. Invece <strong>nel</strong>l’es. 9 i ricami d’argento potrebbero<br />
rappresentare qualcosa, e gli scu<strong>di</strong> adamantini potrebbero contenere raffigurazioni,<br />
ma l’associazione non è abbastanza forte per classificarli come SE.<br />
3.1.2 Schifanoja<br />
Il libro secondo, che contiene come un inserimento il <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> Maria Ferres, descrive<br />
il soggiorno <strong>di</strong> Andrea da sua cugina Francesca a Schifanoja. Nella descrizione della<br />
villa fittizia vengono mescolati dettagli <strong>di</strong> ville veramente esistenti. Ad esempio i<br />
cipressi (p.152) sono paragonati a quelli <strong>di</strong> villa d’Este a Tivoli, <strong>di</strong> villa Mondragone a<br />
Frascati e delle ville <strong>di</strong> Roma: Doria Pamphili, Me<strong>di</strong>ci e Ludovisi. Gli stessi e<strong>di</strong>fici<br />
hanno funzionato anche come modelli per la villa (p. 152, n. 1). Le descrizioni marine<br />
rispecchiano lo stato d’animo <strong>di</strong> Andrea, che è sereno, più spirituale della vita<br />
mondana a Roma. In effetti il paesaggio come riflesso <strong>di</strong> uno stato d’animo è un<br />
elemento nodale <strong>nel</strong>l’interpretazione dell’opera 16 .<br />
Mentre tutte le ecfrasis dell’ambiente romano sono effettive, quelle che si trovano<br />
incastrate <strong>nel</strong>le descrizioni paesistiche <strong>nel</strong> libro secondo sono latenti, fittizie o<br />
15 Nel seguito tenori, veicoli e segni <strong>di</strong> paragone non sono inviduati separatamente. Le formule si<br />
trovano <strong>nel</strong>le tabelle 2-6, appen<strong>di</strong>ci 1-5.<br />
16 Ve<strong>di</strong> p.es. p. 132, n. 3 e p. 135, n. 2. D’Annunzio tratta l’argomento in «I paesisti», La Tribuna, 4<br />
marzo 1888, Scritti 1996, pp. 1099-1102.<br />
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