L'ecfrasis nel Piacere di Gabriele d'Annunzio - E-thesis
L'ecfrasis nel Piacere di Gabriele d'Annunzio - E-thesis
L'ecfrasis nel Piacere di Gabriele d'Annunzio - E-thesis
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Un oggetto visivo, come un’immagine o un paesaggio, può essere interpretato in<br />
mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi. Da un lato è possibile presentare un oggetto statico come <strong>di</strong>namico, da<br />
un altro la realtà <strong>di</strong>namica come statica. Ad esempio, <strong>nel</strong> testo letterario un <strong>di</strong>pinto<br />
paesistico può essere descritto come una realtà, o viceversa un paesaggio come un<br />
quadro 72 . Diversamente dalla similitu<strong>di</strong>ne, in cui il raffronto accade attraverso<br />
un’associazione effimera, la proiezione iconica è un processo consapevole, in cui una<br />
sezione della realtà viene isolata e letta come se fosse un quadro. Una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />
base è il «<strong>di</strong>stanziamento estetico», che avviene me<strong>di</strong>ante un’inquadratura concreta<br />
(benché fittizia) o immateriale fra il ricevente e l’oggetto. Inoltre Lund usa il termine<br />
per in<strong>di</strong>care un processo in cui tutto il campo visivo viene interpretato come un<br />
quadro. 73 La descrizione michettiana (es. 13) ne è un ottimo esempio. Un’altra<br />
con<strong>di</strong>zione per la proiezione iconica è la tensione fra la realtà fisica, percepibile, e la<br />
realtà sperimentata come una rappresentazione 74 . La posizione del ricevente oscilla fra<br />
partecipazione e percezione. La funzione generale della proiezione iconica è<br />
concretizzare il rapporto che il percettore ha con la realtà 75 .<br />
Secondo Lund la proiezione iconica ha una tra<strong>di</strong>zione <strong>nel</strong>la letteratura, benché<br />
non sia molto comune prima del ’700 76 . A somiglianza delle idee <strong>di</strong> James e Webb (e<br />
Steiner) su l’ecfrasis, Lund afferma che le proiezioni iconiche nei testi letterari<br />
rispecchiano le convenzioni e norme estetiche dell’epoca 77 , e che la funzione varia<br />
secondo il periodo e l’ambiente socioculturale 78 . Lund s’appoggia su un’opinione<br />
comune secondo la quale l’arte figurativa influisce sulla maniera in cui percepiamo la<br />
realtà. Nelle descrizioni verbali sono percepite le stesse categorie visuali che si<br />
trovano nei quadri del periodo. 79<br />
È possibile interpretare anche la «tecnica pittorica» dannunziana come proiezione<br />
iconica, la quale s’intreccia sovente con l’ecfrasis. In effetti, rappresentare un oggetto<br />
statico come <strong>di</strong>namico è una delle caratteristiche primarie dell’ecfrasis, il che si<br />
manifesta anche negli esempi analizzati (es. 2, 6 ecc.). Anche la realtà concepita come<br />
una rappresentazione è comune <strong>nel</strong>le ecfrasis, specialmente paesistiche (es. 13, 14,<br />
15b, 16, 21, 23a, 24, 42, 72, 69, 96). Inoltre la con<strong>di</strong>zione posta da Lund, il<br />
72 Lund 1982, 7.<br />
73 Ibid., 51-53.<br />
74 Ibid., 63.<br />
75 Ibid., 119.<br />
76 Ibid., 64.<br />
77 Ibid., 120.<br />
78 Ibid., 8.<br />
79 Ibid., 46-47.<br />
87