Rapporto Unicredit sulle piccole imprese le piccole imprese e il
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Tabella 1 - Reazione al peggioramento del<strong>le</strong> condizioni di mercato<br />
(percentuali su validi)<br />
Non ha fatto niente perché non ha ancora avuto<br />
impatti negativi<br />
La Tabella 2 mostra qua<strong>le</strong> è stata l’azione effettivamente intrapresa nel momento in cui l’imprenditore<br />
ha deciso di ripensare la propria attività, a seguito del peggioramento del<strong>le</strong> condizioni di mercato<br />
nel proprio settore5 . I risultati sono coerenti con quanto prima evidenziato: spicca nuovamente <strong>il</strong><br />
ricorso a processi innovativi, in particolare <strong>le</strong>gati al miglioramento della qualità dei beni e servizi<br />
offerti (71,2%). Più del 50% degli intervistati ha puntato sulla specializzazione, vendendo prodotti<br />
e servizi specifici, mentre buona parte del<strong>le</strong> <strong>picco<strong>le</strong></strong> <strong>imprese</strong> ha comunque percorso la via<br />
dell’innovazione seppur in altre forme: aumento del contenuto tecnologico dei beni e servizi offerti<br />
(44,6%) e informatizzazione di alcuni processi aziendali, in un’ottica di riduzione costi (43,8%).<br />
Presenti anche <strong>le</strong> innovazioni di prodotto (39,8%) o di processo, quali l’internazionalizzazione di fasi<br />
produttive prima affidate all’esterno, decisione anche questa probab<strong>il</strong>mente guidata da un fattore<br />
di costo (34,1%). Meno ut<strong>il</strong>izzate azioni più radicali, quali ad esempio l’esternalizzazione (19,4%) o<br />
la delocalizzazione produttiva (17%) (si rinvia alla sezione 5.3 per un’analisi più dettagliata in tema<br />
di internazionalizzazione).<br />
Rispetto al 2008 vi è una sostanzia<strong>le</strong> coerenza nella maggiore o minore frequenza del<strong>le</strong> strategie<br />
attuate, ma una più bassa intensità. Su tutte <strong>le</strong> opzioni proposte <strong>le</strong> percentuali di risposta nel 2009<br />
risultano infatti inferiori, ma ta<strong>le</strong> risultato non è anomalo: mentre nel 2008 l’imprenditore poteva<br />
permettersi di tentare più strade per affrontare <strong>le</strong> difficoltà di mercato, nel 2009 l’inasprimento del<strong>le</strong><br />
condizioni operative lo ha costretto con molta probab<strong>il</strong>ità a concentrarsi su poche azioni, se non<br />
addirittura una sola6 .<br />
120 I La reazione alla crisi: i comportamenti dei piccoli imprenditori<br />
Percentua<strong>le</strong> 2008 Percentua<strong>le</strong> 2009<br />
32,5 23,7<br />
Ha accettato la riduzione del fatturato 16,0 78,9<br />
Ha diminuito i prezzi per non ridurre <strong>il</strong> fatturato 24,9 43,2<br />
Ha ripensato/riadattato la Sua attività 17,5 46,5<br />
Ha rinviato gli investimenti a tempi migliori opzione non presente 73,0<br />
Tota<strong>le</strong> di riferimento 2.551 4.232<br />
Fonte: Indagine <strong>sul<strong>le</strong></strong> <strong>picco<strong>le</strong></strong> <strong>imprese</strong>, UniCredit Divisione Reta<strong>il</strong> Network Italy<br />
Nota: per <strong>il</strong> 2009, tota<strong>le</strong> rispondenti 4.232, pari al<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> che hanno registrato difficoltà (68,8% del tota<strong>le</strong>). Per <strong>il</strong> 2008, tota<strong>le</strong> rispondenti<br />
2.551 (41,3% del tota<strong>le</strong>). Dati percentuali<br />
5 Si considera la percentua<strong>le</strong> di imprenditori che rispondono “SI” alla domanda sul numero di intervistati che hanno dichiarato un<br />
ripensamento/riadattamento dell’attività.<br />
6 L’intervistato ha avuto infatti la possib<strong>il</strong>ità di rispondere SI/NO a ciascuna del<strong>le</strong> opzioni presentate.