Rapporto Unicredit sulle piccole imprese le piccole imprese e il
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Figura 5 - Indice di fi ducia del<strong>le</strong> <strong>picco<strong>le</strong></strong> <strong>imprese</strong> italiane per classe<br />
di fatturato (dati in migliaia)<br />
Fonte: indagine UniCredit<br />
2005 2006 2007 2008 2009<br />
106 106 106 108<br />
118<br />
108<br />
87<br />
94 95<br />
90<br />
105<br />
96<br />
92 95 93<br />
104<br />
96<br />
90 87<br />
104<br />
96<br />
89<br />
104<br />
93<br />
78<br />
< 250 250 - 500 500 - 1.000 1.000 - 3.000 > 3.000<br />
Ulteriore analisi signifi cativa è quella per arco tempora<strong>le</strong>: <strong>le</strong> aziende con meno di 250m<strong>il</strong>a euro di<br />
fatturato anche sui giudizi circa i 12 mesi appena passati sono risultate più fi duciose nei riguardi del<br />
sistema economico, totalizzando un indice di 78, di tre punti superiore al<strong>le</strong> impressioni dichiarate<br />
dal<strong>le</strong> aziende con un fatturato superiore a 250m<strong>il</strong>a euro. Discorso analogo circa <strong>le</strong> aspettative<br />
nutrite nei confronti dei 12 mesi futuri: anche qui <strong>le</strong> aziende più <strong>picco<strong>le</strong></strong> segnano un indice di fi ducia<br />
di 112, valore di 6 punti superiore rispetto al valore raggiunto dal<strong>le</strong> aziende più grandi (106).<br />
Molto interessante è l’analisi della fi ducia per classe di fatturato declinata per singolo item. Fatta<br />
eccezione per <strong>le</strong> opinioni sul sistema economico e l’andamento degli investimenti, su tutti gli altri<br />
item <strong>le</strong> microaziende hanno espresso opinioni più ottimistiche rispetto al<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> più strutturate.<br />
Valori molto distanti sono stati realizzati sull’andamento del settore d’appartenenza, dove sussiste<br />
una differenza di 9 punti tra micro<strong>imprese</strong> e aziende più grandi (94 versus 85), e l’opinione sui<br />
tempi d’incasso dove si evidenzia una differenza di ben 11 punti (100 versus 89).<br />
Le analisi <strong>il</strong>lustrate di sopra costituiscono un forte segna<strong>le</strong> che testimonia come <strong>le</strong> piccolissime<br />
<strong>imprese</strong>, nei momenti di grossa diffi coltà dell’economia, siano più fl essib<strong>il</strong>i e più predisposte al<br />
rapido cambiamento e in grado di adattarsi meglio e più velocemente al contesto economico di<br />
riferimento al contrario di quel<strong>le</strong> più strutturate, più rigide e meno reattive ai mutamenti del mercato<br />
e del<strong>le</strong> contingenze del sistema economico.<br />
2.2.6 ANALIsI PER sETTORE ECONOMICO<br />
L’evoluzione dell’indice di fi ducia nel corso degli anni per settore economico è molto uti<strong>le</strong> per<br />
comprendere eventuali correlazioni tra settore e contesto macroeconomico. Mentre negli anni<br />
passati si notava un certo <strong>le</strong>game tra settore e contesto economico, i risultati di quest’anno<br />
evidenziano una sorta di appiattimento dei valori espressi indipendentemente dall’andamento del<br />
valore aggiunto dei singoli settori. Si veda fi gura 6.<br />
I settori più fi duciosi del 2009 risultano essere <strong>le</strong> costruzioni e <strong>il</strong> commercio al dettaglio. Il commercio<br />
all’ingrosso e i servizi si attestano ad un valore in linea con quello dell’indice di fi ducia sintetico, e,<br />
infi ne, l’industria tocca <strong>il</strong> valore più basso rispetto a tutti gli altri settori.<br />
Le costruzioni totalizzano 95, due punti in più rispetto al valore dell’indice di fi ducia sintetico, e un<br />
punto sopra rispetto al valore registrato lo scorso anno (94).<br />
Capitolo 2 I 45