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Rapporto Unicredit sulle piccole imprese le piccole imprese e il

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5.3 La Leva deLL’internazionaLizzazione<br />

L’economia mondia<strong>le</strong> comincia a manifestare i segnali di una prima, anche se debo<strong>le</strong>, ripresa.<br />

Il r<strong>il</strong>ancio della crescita tramite la domanda estera è una sfida importante per l’Italia ed assume<br />

un ruolo importante per <strong>le</strong> sue <strong>imprese</strong>.<br />

La ripresa (anche se debo<strong>le</strong>) è presente anche tra i partner commerciali dell’Italia e quindi non<br />

mancano <strong>le</strong> opportunità per <strong>le</strong> <strong>imprese</strong> italiane, anche se per molte economie avanzate ed alcune<br />

economie emergenti la recessione non può dirsi ufficialmente conclusa. Essere attivi su mercati<br />

esteri significa potere cogliere <strong>le</strong> diverse opportunità offerte dal ciclo economico di differenti<br />

Paesi. In un contesto economico come quello attua<strong>le</strong>, dove la domanda interna italiana è in<br />

affanno rispetto a quella espressa da economie più dinamiche, non essere presenti nel<strong>le</strong> aree<br />

in cui la ripresa è già iniziata (e in maniera più forte) potrebbe significare <strong>il</strong> venire meno di una<br />

importante <strong>le</strong>va per uscire efficacemente dalla crisi21 .<br />

Come <strong>il</strong>lustrato nella Tabella 18, l’area dell’Europa Centra<strong>le</strong> e Orienta<strong>le</strong> (CEE) è la terza destinazione<br />

per quota del<strong>le</strong> esportazioni italiane (10,4%), dopo Germania (12,75%) e Francia (11,2%). Altre<br />

aree, sebbene dinamiche, sono destinatarie di una quota più contenuta del<strong>le</strong> vendite all’estero<br />

italiane: è <strong>il</strong> caso di Paesi asiatici come Cina (1,8%) e India (0,9%).<br />

Tabella 18 - Esportazioni italiane per destinazione (in % del tota<strong>le</strong>)<br />

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008<br />

Francia 12,29 12,48 12,39 12,28 11,78 11,5 11,2<br />

Germania 13,85 14,07 13,63 13,17 13,23 12,96 12,75<br />

Spagna 6,45 7,15 7,29 7,49 7,37 7,5 6,53<br />

Slovacchia 0,38 0,4 0,39 0,43 0,49 0,53 0,54<br />

R. Ceca 0,8 0,95 0,96 0,98 1,01 1,08 1,09<br />

Polonia 1,59 1,73 1,81 1,88 2,15 2,45 2,62<br />

Romania 1,34 1,46 1,51 1,56 1,67 1,64 1,59<br />

Slovenia 0,82 0,88 0,88 0,91 0,95 1,04 1,04<br />

Bulgaria 0,32 0,35 0,37 0,41 0,47 0,49 0,51<br />

Ungheria 1,01 1,09 0,98 0,97 1,01 1,02 0,97<br />

Turchia 1,52 1,78 2 2,06 2,04 1,97 2,05<br />

CEE* 6,26 6,86 6,9 7,14 7,75 10,22 10,41<br />

Russia 1,41 1,45 1,74 2,03 2,3 2,62 2,86<br />

Cina 1,49 1,46 1,56 1,53 1,71 1,72 1,76<br />

India 0,38 0,41 0,45 0,56 0,65 0,82 0,85<br />

Fonte: Nostre elaborazione su dati ISTAT<br />

Nota: *CEE si riferisce a Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Bulgaria, e Turchia<br />

21 L’Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici CRIF-Nomisma (13° Workshop Club) mette in luce come, in un<br />

contesto di calo generalizzato degli investimenti programmati, <strong>le</strong> risorse che <strong>le</strong> <strong>imprese</strong> di <strong>picco<strong>le</strong></strong> dimensioni hanno intenzione di<br />

destinare alla ricerca di nuovi mercati sono in aumento. L’ampliamento dei mercati di sbocco è così individuato qua<strong>le</strong> possibi<strong>le</strong> via<br />

di uscita dalla crisi.<br />

Capitolo 5 I 137

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