Rapporto Unicredit sulle piccole imprese le piccole imprese e il
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Quadro 2<br />
<strong>il</strong> proGetto impresa italia qua<strong>le</strong> sosteGno al<strong>le</strong> <strong>picco<strong>le</strong></strong> <strong>imprese</strong><br />
<strong>le</strong> INIzIatIVe terrItorIalI VIrtuose: Il Caso dI Impresa ItalIa<br />
a cura di r. remondi, d. bovi, m. g. barbero - uniCredit group - reta<strong>il</strong> division - Commercial agreements Confidi<br />
Nel novembre 2008, la crisi scatenata dai mutui sub prime americani e dal fallimento della banca d’affari<br />
Lehman Brothers ha raggiunto <strong>il</strong> suo culmine, portando con sé una sfiducia globa<strong>le</strong> all’interno del sistema<br />
finanziario e bancario.<br />
La conseguente grave crisi di liquidità genera gravi ripercussioni nella cosiddetta economia rea<strong>le</strong>,<br />
in particolare nella rete del<strong>le</strong> micro e <strong>picco<strong>le</strong></strong> <strong>imprese</strong>, tanto da metterne a serio rischio la loro stessa<br />
sopravvivenza.<br />
È una crisi che, come un cigno nero, giunge ai più inattesa, di cui soltanto ora a distanza di mesi, e dopo<br />
i poderosi interventi dei Governi e del<strong>le</strong> Autorità monetarie di tutto <strong>il</strong> mondo, vede ancora cauti e incerti<br />
segnali di ripresa.<br />
In ta<strong>le</strong> contesto, e anzi proprio nel momento in cui <strong>le</strong> banche mostrano segnali di difficoltà in tema di<br />
concessione del credito, <strong>il</strong> Gruppo UniCredit pensa ad una risposta a questa drammatica crisi. Una risposta<br />
che sia forte e innovativa e che coinvolga, perché abbia rea<strong>le</strong> impatto, quanti in rapporto di partnership da<br />
anni rappresentano un costante punto di riferimento della banca sul territorio di cui costituiscono efficace<br />
espressione.<br />
Viene quindi siglata a Roma <strong>il</strong> 5 novembre 2008, <strong>le</strong> Associazioni di Categoria e <strong>le</strong> Federazioni con i Confidi,<br />
una Lettera di Intenti, con cui si assume l’impegno reciproco a trovare <strong>le</strong> soluzioni migliori per supportare<br />
<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> e per offrire un contributo concreto per affrontare la delicata fase.<br />
Nasce Impresa Italia, l’iniziativa con la qua<strong>le</strong> <strong>il</strong> Gruppo UniCredit mette a disposizione un plafond di<br />
finanziamenti aggiuntivi per 7 m<strong>il</strong>iardi di euro (oltre al credito già in essere ed al<strong>le</strong> sue dinamiche ordinarie)<br />
a favore del<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> italiane, di cui 3 in particolare per <strong>le</strong> <strong>picco<strong>le</strong></strong> e micro <strong>imprese</strong>, attraverso i particolari<br />
tipi di intervento di sostegno individuati d’intesa con <strong>le</strong> Associazioni e i Confidi.<br />
Con Impresa Italia viene prima di tutto e soprattutto istituzionalizzata un’attività di ascolto reciproco<br />
permanente tra Banca e Confidi e Associazioni attraverso periodici momenti di confronto con i Confidi<br />
e <strong>le</strong> Associazioni per consentire, in una agenda che mette al primo posto la salvaguardia della base<br />
produttiva del Paese, la costante verifica del<strong>le</strong> domande del<strong>le</strong> <strong>imprese</strong>, per cercare di individuarne in<br />
anticipo <strong>le</strong> possib<strong>il</strong>i difficoltà. Vengono anche offerti, proprio in un’ottica trasparenza di e<strong>le</strong>menti valutativi,<br />
nuovi strumenti informatici a disposizione dei Confidi e del<strong>le</strong> Associazioni dedicati alla analisi azienda<strong>le</strong><br />
del<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> associate.<br />
Durante la crisi sono emerse esigenze di liquidità e si è accentuato <strong>il</strong> prob<strong>le</strong>ma della sottocapitalizzazione<br />
del<strong>le</strong> <strong>imprese</strong>. Per far fronte a ciò, viene quindi ampliata la gamma di destinazione dei finanziamenti,<br />
in particolare quelli tesi al riequ<strong>il</strong>ibrio dei debiti a breve, alla patrimonializzazione del<strong>le</strong> aziende ed alla<br />
copertura del<strong>le</strong> necessità finanziarie generate dai maggiori tempi d’incasso. Vengono innalzati i limiti di<br />
importo richiedibi<strong>le</strong> e si consente ad allungare i piani di ammortamento per i finanziamenti a medio lungo<br />
termine. Infine si amplia la possib<strong>il</strong>ità di ammettere ai finanziamenti o alla loro rimodulazione in funzione<br />
della delicata congiuntura anche quel<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> che, proprio in ragione della crisi, si trovano più esposte e<br />
<strong>il</strong> cui merito creditizio si è indebolito.<br />
Il tutto avviene (o può avvenire) grazie al decisivo supporto prestato dai Confidi e dal<strong>le</strong> Associazioni di<br />
Categoria, che rappresentando uno snodo crucia<strong>le</strong> nella “f<strong>il</strong>iera della conoscenza” dell’imprenditore, ne<br />
favoriscono con <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ascio della propria garanzia l’accesso al credito ovvero un accesso a condizioni più<br />
sostenib<strong>il</strong>i.<br />
234 I Gli attori del territorio e <strong>il</strong> supporto al<strong>le</strong> <strong>picco<strong>le</strong></strong> <strong>imprese</strong>