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Rapporto Unicredit sulle piccole imprese le piccole imprese e il

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Questa indagine viene confermata anche dai risultati del questionario UniCredit che evidenzia, come<br />

si diceva, del<strong>le</strong> buone prospettive per l’accesso al credito riferite ai prossimi dodici mesi (109).<br />

3) Andamento occupazione<br />

Passando ad analizzare l’andamento dell’occupazione, si nota come quest’anno l’item faccia<br />

registrare un calo di 3 punti, da 104 del 2008 a 101. Questo risultato viene confermato dalla<br />

ri<strong>le</strong>vazione sulla forza lavoro dell’Istat7 che indica una riduzione dell’offerta di lavoro nel secondo<br />

trimestre 2009 dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2008, con un numero di occupati pari<br />

a 23.203.000 unità, in forte calo su base annua (-1,6% pari a -378.000 unità). Ciò sintetizza <strong>il</strong><br />

protrarsi della caduta dell’occupazione autonoma del<strong>le</strong> <strong>picco<strong>le</strong></strong> <strong>imprese</strong>, l’accentuarsi del calo dei<br />

dipendenti a termine e la riduzione del numero dei collaboratori.<br />

Scomponendo l’item per classe di addetti, si nota che l’indice subisce una variazione di un solo<br />

punto: 100 per <strong>le</strong> <strong>imprese</strong> fino a due addetti e 101 per <strong>le</strong> <strong>imprese</strong> con più di tre addetti. Nonostante<br />

<strong>il</strong> <strong>le</strong>ggero calo di giudizio espresso dai piccoli imprenditori, l’andamento di questa variabi<strong>le</strong> resta su<br />

valori superiori a 100 (valore che rappresenta lo spartiacque tra l’ottimismo e <strong>il</strong> pessimismo degli<br />

intervistati). Questo risultato viene supportato dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere7 che evidenzia come <strong>le</strong> <strong>imprese</strong> italiane in quest’anno diffici<strong>le</strong> per l’economia a livello internaziona<strong>le</strong>,<br />

abbiano fatto <strong>il</strong> massimo sforzo per mantenere quanto più possibi<strong>le</strong> <strong>le</strong> risorse presenti in azienda.<br />

Ta<strong>le</strong> indagine sottolinea come ciò possa dipendere dal particolare modello produttivo italiano,<br />

contraddistinto dalla presenza della piccola impresa diffusa, profondamente radicata sul territorio<br />

con un modello economico basato <strong>sul<strong>le</strong></strong> relazioni interpersonali in cui <strong>il</strong> rapporto tra imprenditore e<br />

dipendenti va al di là dei livelli gerarchici. E soprattutto per <strong>le</strong> <strong>picco<strong>le</strong></strong> <strong>imprese</strong> qualità del<strong>le</strong> produzioni<br />

significa innanzitutto qualità del capita<strong>le</strong> umano: ecco perché <strong>le</strong> nostre aziende stanno ancora di più<br />

puntando su assunzioni qualificate. Le figure più professionalizzate sono, infatti, quel<strong>le</strong> in grado di<br />

fare innovazione, di progettare <strong>il</strong> nuovo.<br />

Quindi, pur in un contesto di ridimensionamento in termini assoluti del<strong>le</strong> assunzioni previste per <strong>il</strong><br />

20098 , si evidenzia una crescita relativa del<strong>le</strong> entrate di figure professionali maggiormente qualificate<br />

(che negli ultimi 5 anni passerebbero così da 17% al 22% del<strong>le</strong> assunzioni programmate), nonché<br />

degli impiegati e del<strong>le</strong> professioni commerciali (dal 31% al 37%). Decrescono invece in misura<br />

considerevo<strong>le</strong> gli operai, gli assemblatori e i conduttori di impianti (dal 35% al 29% del<strong>le</strong> entrate<br />

totali nello stesso intervallo di tempo), mentre sostanzialmente stabi<strong>le</strong> risulta la richiesta di persona<strong>le</strong><br />

non qualificato.<br />

Andando a scomporre l’indice di fiducia relativo all’occupazione per arco tempora<strong>le</strong>, si evidenzia<br />

una netta differenza tra gli ultimi dodici mesi (95) e i futuri dodici mesi (106). Ben undici punti di<br />

differenza tra i giudizi sul passato e <strong>le</strong> previsioni sul futuro.<br />

Questo forte ottimismo trova conferma nel<strong>le</strong> più recenti indagini del Centro Studi Unioncamere7 ,<br />

dove si evince che la fase peggiore del ciclo, con un impatto forte sul versante occupaziona<strong>le</strong> è<br />

coincisa con i primi nove mesi del 2009. Questo significa che, nel<strong>le</strong> previsioni degli imprenditori,<br />

nel prossimo anno, la situazione economica internaziona<strong>le</strong> potrebbe stab<strong>il</strong>izzarsi e <strong>le</strong> perdite<br />

occupazionali essere riassorbite.<br />

7 Unioncamere, “<strong>Rapporto</strong> Excelsior 2009”, Roma, luglio 2009.<br />

8 ISTAT, “Ri<strong>le</strong>vazione <strong>sul<strong>le</strong></strong> forze di lavoro - II trimestre 2008” Roma, 2009.<br />

Capitolo 2 I 39

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