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Rapporto Unicredit sulle piccole imprese le piccole imprese e il

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dei confidi, almeno nella loro attua<strong>le</strong> configurazione patrimonia<strong>le</strong>, ad ut<strong>il</strong>izzare un effetto <strong>le</strong>va<br />

troppo accentuato.<br />

Ci siamo trovati di fronte ad una esplosione di richieste di intervento a garanzia in gran parte<br />

per consolidare redditi o sostituire linee di credito. Questo è un bene e un ma<strong>le</strong>. È un bene<br />

perché si lavora ma è anche un ma<strong>le</strong> perché alla fine ci stiamo portando dentro una rischiosità<br />

molto alta e anche nel rapporto con <strong>le</strong> <strong>imprese</strong> la qualità del servizio crea un po’ di tensione.<br />

Noi cerchiamo di fare si che anche <strong>il</strong> nostro intervento di garanzia non vada a sostituire in<br />

toto <strong>il</strong> credito bancario. E, quindi abbiamo quotidianamente dei contenziosi <strong>sul<strong>le</strong></strong> percentuali<br />

di garanzia. Sennò i confidi diventano la cartolarizzazione del derivato o <strong>il</strong> derivato italiano. Noi<br />

abbiamo un effetto <strong>le</strong>va molto alto, abbiamo in essere tanto per intenderci alla fine del 2008<br />

avevamo in essere circa 620 - 630 m<strong>il</strong>ioni di garanzie prestate con un patrimonio nostro che<br />

è inferiore ai 60 m<strong>il</strong>ioni <strong>il</strong> cui apporto pubblico è meno della metà. (Unifidi)<br />

- Infine, vi sono <strong>le</strong> opportunità aperte dalla riforma, che annovera tra i suoi punti di forza la<br />

possib<strong>il</strong>ità di aggregarsi e una volta raggiunti certi livelli patrimoniali avviare <strong>il</strong> procedimento con<br />

Banca d’Italia per diventare veri e propri intermediari finanziari. Questo rappresenta sicuramente<br />

un’importante opportunità, in quanto consente di liberare maggiore liquidità da distribuire sul<br />

territorio, anche in virtù dello sgravio portato al patrimonio di vig<strong>il</strong>anza della banca, e di predisporre<br />

nuovi strumenti operativi. Tuttavia, pone anche <strong>il</strong> rischio di un’eccessiva finanziarizzazione<br />

del sistema che di fatto allontanerebbe i confidi dal loro attua<strong>le</strong> posizionamento, che li vede<br />

come figura di raccordo tra capitalismo e di territorio e capitalismo del<strong>le</strong> reti, scivolando<br />

progressivamente sul versante del<strong>le</strong> reti. Si deve comunque ri<strong>le</strong>vare come <strong>le</strong> interviste effettuate<br />

abbiano denotato una grande attenzione dei responsab<strong>il</strong>i del<strong>le</strong> strutture confidi verso questo<br />

aspetto e la ferma volontà di continuare sulla strada sinora percorsa, per “non perdere quel<br />

radicamento che ha consentito ai confidi di diventare così importanti per <strong>le</strong> PMI italiane”.<br />

3.3.2 <strong>il</strong> secondo nodo: <strong>il</strong> pRogetto impResa italia<br />

UniCredit è stata una del<strong>le</strong> prime banche ad appoggiarsi al sistema dei Confidi per arrivare a<br />

liberare liquidità sul territorio, avviando già nel novembre del 2008 <strong>il</strong> Progetto Impresa Italia, un<br />

piano naziona<strong>le</strong> di intervento che mette a disposizione un fondo inizia<strong>le</strong> di 5 m<strong>il</strong>iardi di Euro riservato<br />

al<strong>le</strong> PMI italiane (3 m<strong>il</strong>iardi al<strong>le</strong> micro-<strong>imprese</strong>, 2 m<strong>il</strong>iardi al<strong>le</strong> medio-<strong>picco<strong>le</strong></strong>), poi cresciuti sino a 7<br />

m<strong>il</strong>iardi di euro. Il progetto è stato varato di concerto con <strong>le</strong> associazioni di categoria che, attraverso<br />

i loro sistemi di Confidi, sono partner strategici del progetto.<br />

La finalità è quella di mettere a disposizione del<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> i finanziamenti necessari per fronte al<br />

periodo di crisi, sia per <strong>il</strong> rafforzamento della gestione del circolante nel breve termine, sia per<br />

effettuare investimenti in una prospettiva di medio-lungo termine, sia per consolidare <strong>le</strong> esposizioni<br />

in maniera più sostenibi<strong>le</strong>.<br />

UniCredit ha scelto come veicolo di diffusione i consorzi fidi del<strong>le</strong> associazioni di categoria. Il<br />

progetto è stato infatti avviato dopo la firma del<strong>le</strong> convenzioni con <strong>le</strong> associazioni imprenditoriali -<br />

più di 130 - che erano investite del compito di diffonderlo tramite <strong>le</strong> proprie reti, firmando protocolli<br />

territoriali quantificati secondo <strong>le</strong> esigenze del<strong>le</strong> diverse aree geografiche.<br />

Dopo un primo momento di metabolizzazione, <strong>il</strong> progetto è entrato nella sua fase operativa a partire<br />

da apri<strong>le</strong>, con 50-60 m<strong>il</strong>ioni di euro di allocazioni a settimana, seppur la situazione sul territorio non<br />

si presentasse omogenea, soprattutto a seconda degli accordi con i consorzi fidi locali, partner<br />

Capitolo 3 I 91

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