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Rapporto Unicredit sulle piccole imprese le piccole imprese e il

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e non spiega <strong>il</strong> ruolo che i nostri prodotti giocano sui mercati esteri. Il deficit commercia<strong>le</strong> è <strong>le</strong>gato in<br />

via principa<strong>le</strong> ad un rapporto tra esportazioni ed importazioni sfavorevo<strong>le</strong> <strong>sul<strong>le</strong></strong> materie prime: se infatti<br />

i volumi di prodotti agricoli importati56 sono due volte l’export, nel settore alimentare la differenza è<br />

sensib<strong>il</strong>mente inferiore (deficit pari a -3,2 m<strong>il</strong>iardi di euro). Ciò evidenzia la specializzazione produttiva<br />

del sistema agroalimentare italiano, in cui gran parte della produzione viene destinata all’industria<br />

di trasformazione. L’altra faccia della medaglia è che un’eccessiva dipendenza di materie prime<br />

agrico<strong>le</strong> dai mercati esteri, non necessariamente caratterizzati dai medesimi standard qualitativi e<br />

di sicurezza richiesti in Italia, rischierebbe di compromettere <strong>il</strong> sistema di garanzie di qualità, uno dei<br />

maggiori punti di forza dell’intera f<strong>il</strong>iera agroalimentare naziona<strong>le</strong>57 .<br />

Nel triennio 2006-2008, <strong>le</strong> performance totali <strong>sul<strong>le</strong></strong> esportazioni sono state molto positive (+16,2%),<br />

con un valore comp<strong>le</strong>ssivo superiore ai 25 m<strong>il</strong>iardi di euro nel 2008. Interessante poi notare come<br />

l’incremento dei flussi in entrata nel periodo considerato (+7,4%) sia stato inferiore rispetto a quelli<br />

in uscita, nonostante <strong>il</strong> forte aumento dei prezzi del<strong>le</strong> materie prime agrico<strong>le</strong> occorso nel 2008 e la<br />

progressiva svalutazione del dollaro e di altre valute rispetto all’euro. Il quadro purtroppo cambia<br />

considerevolmente andando a guardare la variazione tendenzia<strong>le</strong> al primo 2009. Il crollo dei consumi<br />

che ha colpito molti Paesi partner commerciali dell’Italia ha cominciato a mostrare i primi effetti:<br />

calano <strong>le</strong> esportazioni (-6,7%) ma calano in maniera anche più decisa <strong>le</strong> importazioni (-9,3%) a<br />

causa non tanto del<strong>le</strong> quantità (che per alcuni settori sono addirittura in aumento) quanto del valore<br />

unitario del<strong>le</strong> merci. Il fenomeno è <strong>le</strong>gato in parte al crollo dei prezzi del<strong>le</strong> materie prime agrico<strong>le</strong><br />

avvenuto nell’ultimo anno (vedi Figura 6) e in parte alla ricomposizione del paniere di consumo a<br />

favore di prodotti appartenenti ad una fascia di prezzo inferiore.<br />

Tabella 28 - La b<strong>il</strong>ancia commercia<strong>le</strong> del settore agroalimentare, anno 2008<br />

agrIColtura,<br />

sIlVIColtura,<br />

pesCa<br />

(mIlIardI dI euro)<br />

56 Per lo più, commodity realizzate in Paesi dove i costi di produzione sono sensib<strong>il</strong>mente inferiori e dove, grazie al<strong>le</strong> ampie dimensioni<br />

aziendali, si riescono a mettere in atto grandi economie di scala.<br />

57 Secondo un’indagine Coldiretti-Swg realizzata a ottobre 2009, <strong>il</strong> 47% degli italiani ritiene che un alimento realizzato con prodotti<br />

coltivati o al<strong>le</strong>vati interamente in Italia valga almeno <strong>il</strong> 30% in più rispetto a quelli importati.<br />

210 I Gli attori del territorio e <strong>il</strong> supporto al<strong>le</strong> <strong>picco<strong>le</strong></strong> <strong>imprese</strong><br />

prod. alImeNtarI,<br />

beVaNde,<br />

tabaCCo<br />

(mIlIardI dI euro)<br />

tot.<br />

agroalImeNtare<br />

(mIlIardI dI euro)<br />

Var. %<br />

2006/2008<br />

Var. %<br />

I sem. 2008/2009<br />

Export 5,2 20,6 25,8 16,2 -6,7<br />

Import 10,6 23,9 34,5 7,4 -9,3<br />

Saldo -5,4 -3,2 -8,7 8,8 -12,4<br />

Fonte: Elaborazioni Nomisma su dati ISTAT-Coeweb<br />

La Tabella 29 comp<strong>le</strong>ta <strong>il</strong> quadro dei risultati commerciali sui mercati internazionali, mostrando quali<br />

settori del sistema agroalimentare hanno risentito più di altri del<strong>le</strong> turbo<strong>le</strong>nze dell’economia mondia<strong>le</strong>.<br />

Anche se la tendenza di medio periodo (2006-2008) mette in luce un andamento crescente del<strong>le</strong><br />

merci agroalimentari in uscita, nel primo semestre 2009 si è assistito al crollo del<strong>le</strong> esportazioni in<br />

diversi settori, primo fra tutti quello frutticolo (-21,2%) e quello degli oli e grassi (-11%), trascinato<br />

verso <strong>il</strong> basso dalla discesa dei prezzi dell’olio d’oliva. Sembrano invece tenere alcuni dei prodotti di<br />

punta del Made in Italy come prosciutti e insaccati (+0,3%) e pomodori preparati (+17,6%).

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