Torino è la mia città 2008-2009: Figomania - Ferrarotti, Maurizio
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Posted 30/09/<strong>2008</strong> h 05.23 p.m., CET. Nel<strong>la</strong> sua rubrica su <strong>Torino</strong>sette Il pensiero debole, Luciana<br />
Littizzetto scrive: “Niente. Che destino beffardo e crudele. Anni che faccio questo mestiere<br />
(purtroppo per noi, �ota del Blogger) e vigliacco se una volta mi sia capitato di incrociare George<br />
Clooney. Ma mai. L’ho mancato perfino da Fazio. E dire che lo sapevo due mesi prima che sarebbe<br />
venuto ospite. (…) Comunque George <strong>è</strong> anche un buon attore. Mi fa impazzire <strong>la</strong> faccia che fa<br />
quando quel<strong>la</strong> stacca con <strong>la</strong> spada le balle al toro per mettergli il ghiaccio nel Martini. Una faccia da<br />
Oscar. Dove li trovi dei maschi così? Il maschio comune avrebbe fatto ‘no, no, no, no… basta<br />
basta…’ Più adatto, sicuro, nel<strong>la</strong> parte del toro con <strong>la</strong> moglie che gli fa saltare gli amici di Maria<br />
con <strong>la</strong> stecca da biliardo.” Maschi così ne trovi eccome, cara Luciana. Un po’ mimetizzati nel<strong>la</strong><br />
giung<strong>la</strong> del<strong>la</strong> vita, ma esistono. Però tu non te li puoi permettere. Probabilmente <strong>è</strong> per questo che a<br />
un certo punto del<strong>la</strong> tua esistenza sabauda sei voluta assurgere a Santa Protettrice Caustica delle<br />
Ciospe contro l’Empietà G<strong>la</strong>mour delle Strafiche e dei Ganimedi. Nondimeno che colpa ne hanno<br />
Pao<strong>la</strong> e Chiara di essere così carine? (D’accordo che come cantanti sono risibili, ma tu sprizzi<br />
risentimento verso l’avvenenza femminile da tutti i pori.)<br />
Car<strong>la</strong> Signoris, attrice, presentatrice e moglie del comico <strong>Maurizio</strong> Crozza, ha di recente pubblicato<br />
un libro: Ho sposato un deficiente. Sottotitolo: dietro ogni uomo c’<strong>è</strong> sempre una donna che alza gli<br />
occhi al cielo! Premettendo che un giorno, quando e se m’avanzerà un minuto di tempo, andrò a<br />
cercarlo in biblioteca (mi riservo di spendere i miei pochi soldi per ben altri testi), mi si conceda di<br />
controbattere per par condicio che di frequente per ogni donna, o crocchio di donne traviate da Sex<br />
& The City, che alza gli occhi al cielo c’<strong>è</strong> un uomo che se n’allontana tirando un bel sospiro di<br />
sollievo, magari pensando: “Deo gratia, non ne potevo più di queste quattro ciamporgne frustrate!”<br />
Un paio d’anni fa al compleanno del chitarrista solista di un noto gruppo torinese io sentii una tizia<br />
che conoscevo da poco annunciare alle sue amiche: “Quest’estate me ne vado in vacanza nei<br />
Caraibi e mi carico un bel mu<strong>la</strong>tto, tanto qua non ne vale più <strong>la</strong> pena, gli uomini torinesi ci trattano<br />
tutte come puttane.” Al che decisi di pedinar<strong>la</strong> con somma discrezione in giro per locali, scoprendo<br />
in breve che tra le sue più intime conoscenze costei annoverava buttafuori afflitti da eccesso di<br />
testosterone, baristi cocainomani e metal<strong>la</strong>ri falliti. Non propriamente dei Don Juan de Marco,<br />
Maestro d’Amore. Non appena <strong>la</strong> rividi dopo che fu tornata dalle vacanze, le chiesi a bruciapelo:<br />
“Allora, hai beccato?” E lei: “Macché. Laggiù sono tutti brutti come il peccato!”<br />
La settimana scorsa il Comune di <strong>Torino</strong> ha fatto frettolosamente rimuovere dai muri del<strong>la</strong> <strong>città</strong> il<br />
nuovo manifesto facente pubblicità alle Circoscrizioni (nel<strong>la</strong> pagina seguente, yummy!). Madamine<br />
piemunteise, politicanti ultrasinistroidi e giovani studentesse complessate si erano schierate in un<br />
fronte compatto contro il nudo del<strong>la</strong> splendida (e finora misconosciuta, Dio ne benedica il prosieguo<br />
del<strong>la</strong> carriera) model<strong>la</strong> estone Eugenia Nevonen, giudicato troppo audace. Cio<strong>è</strong>, i Dvd porno appesi<br />
all’edico<strong>la</strong> del giorna<strong>la</strong>io di fiducia non urtano <strong>la</strong> sensibilità di nessuno e nei calendari le modelle<br />
assumono certe pose neanche aspettassero l’arrivo di uno Scud, mentre un bel nudo casto, una rosa<br />
baltica dal sorriso scioglicuori e <strong>la</strong> pelle di madreper<strong>la</strong>, scatena addirittura livori veterofemministi.<br />
Insomma, qual <strong>è</strong> <strong>la</strong> storia? Facciamo pena noi o sono esaurite loro?<br />
Domenica mattina scorsa ho suonato un CD antologico degli Stone Roses, senz’altro il gruppo più<br />
emblematico del fenomeno Madchester. Certe loro canzoni sono squisitamente belle: per esempio, I<br />
Wanna Be Adored. Su una cadenza ipnotica e un drone monolitico di chitarra Ian Brown bisbiglia in<br />
tono malinconico un testo parco di parole e sibillino: “Io non ho bisogno di vendere <strong>la</strong> <strong>mia</strong> anima /<br />
Egli <strong>è</strong> già in me / Io voglio essere adorato /Adorami.”<br />
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