Torino è la mia città 2008-2009: Figomania - Ferrarotti, Maurizio

secondo il tipico meccanismo del drag’n’drop ormai noto a ogni utilizzatore di computer: il tutto
grazie a una telecamera montata sopra il “tavolo intelligente”, in accoppiata con un proiettore e uno
specchio fissati sotto di esso.
Sì, è quell’affare che si vede in Minority Report e C.S.I. Miami. Grosso modo.
Ne vedremo di cose nei decenni a venire. Celle solari che imitano la fotosintesi. Tracciatura digitale
delle comunicazioni tra i neuroni per scoprire i meccanismi delle malattie mentali. Onde terahertz
per identificare gli organismi e i materiali. Riprogrammazione nucleare delle cellule per risolvere i
problemi etici generati dall’utilizzo delle cellule staminali. Microcomputer incorporati in un muro
per riconoscere la persona che entra nella stanza e, per esempio, attivare la sua musica preferita.
Delfini a motore. Aerei privati a decollo verticale. Soldati che si prestano le prime cure da soli
grazie a bendaggi magnetici e ventilatori d’emergenza e vaccini che bloccano la trasmissione della
sensazione dolorifica tra il tessuto colpito e i nervi.
Il progresso tecnologico fila come un treno ad alta velocità. Vivremo sempre più a lungo: magari
mangiando pane e cipolla transgenica, ma camperemo centoventi, perfino centotrenta anni. Il nostro
attuale Presidente del Consiglio ne è fermamente convinto: più di tutto perché Lui vuole camparne
duecento.
Magari anche mille. Perché mille anni si potrebbe vivere secondo il biogerontologo dell’Università
di Cambridge Aubrey de Grey, se si seguisse il suo programma in sette punti: terapia a base di
cellule staminali o fattori di stimolo della divisione cellulare per contrastare la perdita e/o l’atrofia
di cellule, completa inibizione della produzione di telomerasi, spostamento a livello nucleare della
sintesi delle 13 proteine mitocondriali, stimolazione del sistema immunitario a eliminare le cellule
di grasso e/o senescenti, rottura farmacologia mirata dei legami incrociati tra proteine extracellulari
che provocano la perdita di elasticità delle pareti arteriose, estrema limitazione mediante vaccino
dell’accumulo di materiale extracellulare responsabile di patologie quali l’arteriosclerosi e il morbo
di Alzheimer, aiuto enzimatico esterno per aiutare i lisosomi a degradare il materiale intracellulare.
Berlusconi che sbarca sul secondo pianeta del sistema di Vega per il Congresso di fondazione del
Popolo della Libertà Interstellare… cari pronipoti, non v’invidio.
Ok, torniamo a parlare di me.
Mentre una ventata di chitarra distorta soffia da un altoparlante all’altro – sto ascoltando My White
Bicycle – io penso: Vermeer è schiattato a 43 anni per lo stress delle pressioni finanziarie. Tu ora
hai 43 anni appena compiuti. Mica vorrai morire di crepacuore per una sciacquetta?
La volpe e l’uva acerba…
Ma no. Che volpe e che uva del cacchio. Il concetto è: non sprecare la tua vita.
Ho appena letto su un quotidiano un’affermazione di Albert Einstein: se vuoi una vita felice, devi
dedicarla a un obiettivo, non a delle persone o delle cose.
Sante parole. Be’, a qualche persona ti ci puoi dedicare. Ogni tanto.
Una vita felice.
Allora, crea. Fatti prendere dal fuoco sacro della creatività artistica. Dipingi, componi musica,
scolpisci la materia. Scatta fotografie.
Non permettere che il disincanto abbia il sopravvento su di te. Riscopri il desiderio di conoscere, di
capire, di vivere la vita. Non inacidirti a denigrare chi ha meno cultura di te.
Evolviti.
E piantala di guardare tutti quegli balordi esibizionisti che si fanno riprendere da una videocamera
mentre scopano. Stanno lì solo a farti buttar via tempo, soldi, seme e autostima. Loro fottono, e tu ti
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