Torino è la mia città 2008-2009: Figomania - Ferrarotti, Maurizio
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Dietro al bancone di questo bar in riva al fiume <strong>la</strong>vora <strong>la</strong> ragazza con gli occhi più belli del<strong>la</strong> <strong>città</strong>.<br />
Si chiama Luana. Non ha una figura partico<strong>la</strong>rmente rigogliosa, anzi <strong>è</strong> piuttosto minuta, ma quegli<br />
immensi oogen cenerini trascendono ogni sua manchevolezza in centimetri e forme muliebri. Se gli<br />
habitué del bar a fianco del tabaccaio si perdono nelle natiche di Debora, quelli di questo locale si<br />
smarriscono negli occhi stupendi di Luana. Davanti a lei rimangono come inebetiti. E <strong>la</strong> guardano.<br />
E incespicano, e sfugge loro di mano lo scontrino. Lei, perfettamente conscia di piacere ma agli<br />
antipodi dal tirarse<strong>la</strong> per questo, <strong>è</strong> sempre garbata e sorridente con tutti: “Ciao! Dimmi.”<br />
Ik wil graag een biertje. Vorrei una birra. E coprire di baci quegli occhi tra lenzuo<strong>la</strong> immaco<strong>la</strong>te e<br />
profumate di <strong>la</strong>vanda fino al<strong>la</strong> fine del mondo.<br />
La musica, non forte, <strong>è</strong> new soul e rhythm’n’blues. Io ultimamente ascolto tonnel<strong>la</strong>te di Wire e loro<br />
epigoni quali Guided By Voices, Manic Street Preachers, E<strong>la</strong>stica e Blur. Vorrei che mi mandassero<br />
in rep<strong>la</strong>y per tutta <strong>la</strong> serata Outdoor Miner – un soave esempio di pop minimalista: 1:44! Ma non <strong>è</strong><br />
proprio il tipo di musica preferito dal DJ, o che <strong>è</strong> solito proporre in giro per i disco-bar del<strong>la</strong> <strong>città</strong>.<br />
Magari <strong>la</strong> provo<strong>la</strong> possiede tutta <strong>la</strong> discografia dei Wire e dei GBV, e mette John Legend e Beyoncé<br />
e Kanye West so<strong>la</strong>mente a scopo di lucro.<br />
Ecco Dante con due bicchieri di caipirinha de cerveja, una novità da queste parti. Trattasi di birra<br />
con limone, ghiaccio, zucchero e sale sul bordo del bicchiere, come nel margarita. Assai dissetante.<br />
Prevedo che stasera ce ne faremo almeno cinque a testa.<br />
Dante <strong>la</strong>vora per un’azienda specializzata in nanotecnologie con sede a Mi<strong>la</strong>no. Si stanno facendo<br />
dei progressi straordinari in questo campo. All’Istituto Nazionale di Scienze Industriali di Tokyo,<br />
per esempio, il team di Yuichi Hiratsuka ha convinto un microrganismo lungo un milionesimo di<br />
millimetro, il Mycop<strong>la</strong>sma mobile, ad agire come pi<strong>la</strong> per alimentare una macchina microscopica:<br />
avvolto di vitamina B, che agisce da col<strong>la</strong>, questo batterio fa girare un minirotore a una velocità<br />
equivalente a oltre trenta chilometri l’ora. Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Chimica<br />
dell’Università di Bologna ha realizzato Nanospider, una macchina composta di due sole molecole<br />
ma che può sviluppare una forza di 200 piconewton; fatte le dovute proporzioni, <strong>è</strong> come se essa<br />
fosse in grado di sollevare l’equivalente di tremi<strong>la</strong> miliardi di volte il suo peso – come se un uomo<br />
potesse sollevare, da solo, un’intera montagna. L’esercito americano ha utilizzato in Afghanistan <strong>la</strong><br />
cosiddetta bomba tagliamargherite: un bidone di polvere nanometrica d’alluminio che, messa tutta e<br />
all’improvviso a contatto con l’ossigeno atmosferico, esplode con risultati paragonabili a quelli di<br />
una bomba atomica in miniatura.<br />
Okay, torniamo a par<strong>la</strong>re di gnocca.<br />
Dice Dante: “Mercoledì scorso Giuliana mi ha <strong>la</strong>sciato.”<br />
E te pareva, vorrei commentare io. Invece dico: “Ci sono miliardi di donne al mondo.” Sbirciando<br />
Luana spil<strong>la</strong>re disinvolta un boccale di birra rossa d’abbazia.<br />
“Già. Milioni di milioni, <strong>la</strong> stel<strong>la</strong> di Negroni.”<br />
“Non te <strong>la</strong> prendere.”<br />
“E chi se <strong>la</strong> prende.” Invece gli rode, e come. “E tu, Fede? Ti stai spupazzando qualcuna?”<br />
“Come un riccio! Ho appena ricevuto un bel due di picche.” Mal comune, o simile, mezzo gaudio.<br />
Misery loves company.<br />
Dante sgrana gli occhi azzurri. “Stai facendo ficchi ficchi? Come si chiama <strong>la</strong> sfortunata?”<br />
Ieri pomeriggio, sul tardi, ho visto per <strong>la</strong> prima volta il fidanzato di Debora. È andata così: volevo<br />
andare in macchina fino al centro commerciale per acquistare una pen drive scontata, ma appena<br />
imboccato il breve tratto di controviale che corre davanti al tabaccaio ho scorto Debora scambiarsi<br />
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