Torino è la mia città 2008-2009: Figomania - Ferrarotti, Maurizio
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Figofobia <strong>è</strong> il disturbo che colpisce colui il quale, per inettitudine verbale al baccaglio e/o senso<br />
d’inadeguatezza fisica, crollo verticale dell’autostima in seguito all’ennesimo insuccesso amoroso<br />
ecc., rinuncia completamente al<strong>la</strong> sottile schermaglia del<strong>la</strong> seduzione per rinchiudersi in una ciste<br />
egosintonica. Un pensiero peculiare del figofobiaco <strong>è</strong>: “Perché sbattersi ancora a corteggiare una<br />
femmina, tanto si sono tutte imputtanite, oggigiorno ormai vanno in calore soltanto per gli sbruffoni<br />
palestrati e i provoloni con <strong>la</strong> macchina di grossa cilindrata e lo status sociale consolidato.” Pure,<br />
non si può eliminare del tutto l’erotismo dal<strong>la</strong> propria vita, <strong>è</strong> insalubre. E allora ecco entrare in<br />
gioco gli ersatz, i surrogati virtuali o in carne e ossa: vale a dire calendari, sfondi per il telefonino e<br />
il desktop, Dvd e .mpeg zozzi, belle di notte e di giorno. Prodotti sostitutivi, appunto.<br />
“Surrogati?” obietterebbe un mio conoscente piuttosto fissato con le peripatetiche. “Ma a me piace<br />
<strong>la</strong> passera, sia vera sia digitale. Il fatto che non nutra alcun desiderio d’intraprendere una re<strong>la</strong>zione<br />
normale con una donna non fa certo di me un figofobiaco.” Il dibattito <strong>è</strong> ufficialmente aperto,<br />
signore e signori.<br />
Per quanto mi riguarda, figomania e figofobia sono il dramma bifronte del maschio moderno,<br />
sempre più incapace a negoziare una re<strong>la</strong>zione soddisfacente sotto il profilo affettivo e sessuale,<br />
“c<strong>la</strong>ssica”, con l’altro sesso. Ma non vorrei essere tacciato di parzialità: settati i giusti parametri,<br />
questo discorso vale anche per le donne. E io mi sforzerò immensamente di essere il più equanime<br />
possibile nelle opinioni. Pertanto, amiche mie adorate, considerate pure come se questo blog fosse<br />
altresì intito<strong>la</strong>to: �erchiomania e nerchiofobia.<br />
Romeo Pastura<br />
Romeo Pastura, al secolo Gianpiero Perone, <strong>è</strong> il più grande seduttore di tutti i tempi. Almeno sul<br />
palco di Colorado Café. Fondatore dell’Istituto Magistrale Parificato di Seduzione “Pippe Bye<br />
Bye”, Pastura ci sve<strong>la</strong> i segreti del<strong>la</strong> seduzione con un look da sistemista informatico e un modo di<br />
fare che i cinefili più smaliziati ravviseranno essere stato apertamente ispirato da Frank T.J. Mackie,<br />
l’autore del sistema “Seduce & Destroy” per portarsi a letto caterve di donne interpretato da Tom<br />
Cruise in Magnolia. Essendo che il personaggio di Frank Mackie si rifà a sua volta a Ross Jeffries,<br />
un commediografo americano realmente esistente ideatore del<strong>la</strong> “Speed Seduction” – uno zibaldone<br />
pro-scopereccio di programmazione neuro-linguistica e varie tecniche ipnotiche. Ma Romeo Pastura<br />
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