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Torino è la mia città 2008-2009: Figomania - Ferrarotti, Maurizio

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Posted 11/10/<strong>2008</strong> h 05.23 p.m., CET. Vi sembrerà una barzelletta, ma giuro sul mio onore che <strong>è</strong><br />

<strong>la</strong> sacrosanta verità: in quel<strong>la</strong> fabbrica sita a Basse di Stura (TO), nell’epoca in cui vi <strong>la</strong>voravo io,<br />

un certo ente affidava <strong>la</strong> propria rassegna stampa a un’operaia di mezz’età se<strong>mia</strong>nalfabeta per <strong>la</strong><br />

quale, lo sentii con queste orecchie che finiranno in pasto ai lombrichi, un’unghia incarnita era “il<br />

doppio unchio”. Il ragionamento al<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> sua incorporazione era stato: “Preleviamo una tizia<br />

dall’officina e le appioppiamo ogni giorno una pi<strong>la</strong> di giornali e riviste da cui lei dovrà ritagliare<br />

accuratamente e mettere in un dossier qualsiasi articolo nel quale sia scritto l’acronimo del<strong>la</strong> ditta.<br />

Elementare, no? Perfino per una terrona avvitabulloni con le varici. Quanto al mensile e il livello<br />

d’inquadramento, nema problema: resteranno entrambi invariati, con buona pace del nostro budget.<br />

Di’, dovrebbe baciare il terreno che calpestiamo soltanto per aver<strong>la</strong> tolta dal<strong>la</strong> fogna!”<br />

Ed era soltanto una fra le tante piccole-grandi efferatezze consumate in quel <strong>la</strong>ger metalmeccanico.<br />

Ripensandoci, nel mio ultimo giorno d’azienda avrei potuto motteggiare quei meschini aziendali,<br />

magari facendo loro trovare sul<strong>la</strong> scrivania a mo’ di com<strong>mia</strong>to <strong>la</strong> <strong>mia</strong> personale rassegna… sperma.<br />

Col titolo: Questo <strong>è</strong> ciò che mi fate voi e tutti gli altri <strong>la</strong>cché di questo serpentario: un tortiglione.<br />

Agur.<br />

Lo spruzzo deve necessariamente atterrare sul<strong>la</strong> faccia del<strong>la</strong> donna, che dovrà protendersi a bocca<br />

aperta. Certi registi sprecano il momento illuminando troppo o troppo poco <strong>la</strong> scena, e allora si<br />

perde <strong>la</strong> traiettoria del<strong>la</strong> sborrata, il ruscel<strong>la</strong>re giù dal<strong>la</strong> faccia, <strong>la</strong> leggera scivo<strong>la</strong>ta sul collo.<br />

L’ideale sarebbe non far risaltare troppo il bianco dello sperma con il rosa o il nero del<strong>la</strong> pelle,<br />

come succede spesso nei giornali e nei film di scarsa qualità.<br />

Edoardo Nesi, Fughe da fermo.<br />

(Ritaglia, Carme<strong>la</strong>, ritaglia. Ma stai attenta alle unchie. Piccolo appunto al buon Edoardo riguardo a<br />

taluni passaggi del suo libro, che peraltro apprezzo moltissimo: nel<strong>la</strong> controversa scena di violenza<br />

sessuale inizialmente ‘consenziente’ de Il cane di paglia, Susan George non “bacia e chiava il suo<br />

vecchio fidanzato col maglione di <strong>la</strong>na ruvida”. All’inizio Amy indossa un accappatoio, poi, nei cut<br />

successivi, soltanto una T-shirt bianca. E sul torrido Venere non piove metano bensì acido solforico<br />

né circo<strong>la</strong> ammoniaca in grandi quantità nell’atmosfera. Scusa, neh.)<br />

Eravamo a tu per tu da un minuto appena, quando Libertad allungò le dita sul<strong>la</strong> patta dei miei<br />

pantaloni. Non entrerò nei partico<strong>la</strong>ri: basti dire che lei esibì tanta sensibilità per i miei mutevoli<br />

stati di tumescenza che non arrivammo all’offertorio finché non si udì lo scroscio dello sciacquone,<br />

annunciante l’imminente ritorno di Chevi, e lei, nel frattempo, mi aveva portato su e giù per una<br />

pista a ostacoli con tante lunghe e <strong>la</strong>nguide curve, salite, discese. Eiacu<strong>la</strong>i, con mio stupore,<br />

dolorosamente. I lombi mi dolevano quando fu finita e io mi riabbottonai <strong>la</strong> patta al<strong>la</strong> svelta, mentre<br />

lei si leccava le <strong>la</strong>bbra, ostentatamente, come se lo sperma fosse panna montata; mi diede poi una<br />

stretta di mano e baciò Chevi, con trasporto, sul<strong>la</strong> bocca, quand’egli tornò.<br />

Norman Mailer, Il fantasma di Harlot.<br />

(Libertad detta “La Lengua” – chissà come mai – <strong>è</strong> in realtà un transessuale. Un giorno di questi<br />

<strong>la</strong>ncerò il seguente sondaggio: “Vi siete mai fatti fare un servizietto da un trans al<strong>la</strong> Crocetta? Sì,<br />

�o, Una volta e mi <strong>è</strong> piaciuto un sacco ciononostante non mi sento un ricchione.”)<br />

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